DA VISITARE
Viaggio nei castelli tra quelle “presenze” che sanno raccontare
Nel Parmese tra le Valli del Taro e del Ceno. A Bardi abita Moroello, lo spettro più romantico d’Italia. A Varano la giovane Beatrice gira nelle sale vestita di bianco
Halloween è appena passato ma si ha ancora voglia di brividi, mistero e fantasmi? Tra la nebbiolina dell’Emilia, nelle Valli del Taro e del Ceno, nel Parmense, non ci sono solo funghi porcini da cercare, sentieri per escursionisti, cascate che sembrano cartoline e torrenti che mormorano segreti antichi. Non ci sono solo vette che rubano il fiato (e non solo per la fatica) e panorami da Instagram. No, qui c’è anche dell’altro. Qui ci sono i fantasmi e alloggiano e aleggiano nei Castelli. Qui bellezza non è solo negli occhi di chi guarda, ma di chi “osserva” il visitatore di sottecchi e nelle storie che queste “presenze” sanno raccontare. Eh sì, perché qui le mura “parlano”. Letteralmente. Da Bardi a Pellegrino, da Varano a Compiano, infatti, si può compiere un viaggio tra castelli dove Moroello, la Dama Bianca, Beatrice e Giulia non se ne sono mai andati. Perché alcuni luoghi sono troppo belli per lasciarli, anche da morti. Tutti i castelli sono visitabili (tranne quello di Pellegrino, che è privato ma apre al pubblico in certi periodi dell’anno).
CASTELLO DI BARDI
Se ci fosse una classifica dei fantasmi più romantici d’Italia, Moroello vincerebbe a mani basse. La sua storia è un mix perfetto tra “Romeo e Giulietta” e “Ghost”. Siamo nel Rinascimento, epoca in cui l’amore era complicato quanto un’assemblea di condominio. Moroello, comandante delle truppe, innamorato di Soleste, figlia del castellano. Lei ricambiava, ma era già stata promessa in sposa a un feudatario per ampliare i possedimenti terrieri. E così la coppia si incontrava di nascosto. Tutto andava bene finché Moroello non partì per la guerra. Soleste, ogni giorno, saliva sul mastio per scrutare l’orizzonte. Un giorno vide arrivare cavalieri con vessilli nemici. Pensò: «È morto!» e si buttò giù dalla torre. Se avesse aspettato, avrebbe visto che quei cavalieri erano guidati da Moroello, che aveva vinto e portava i colori nemici come trofeo. Moroello, disperato, fece la stessa fine. Da allora vaga per il castello, sospirando nelle notti di luna piena del borgo medievale di Bardi.
CASTELLO DI COMPIANO
Le apparizioni sono scritte in maniera certosina dal consorte: Agostino Landi nel 1546. Sua moglie Giulia, morta a 30 anni, continuava a fargli visita. «Consorte, perché Vostra Signoria non viene mai qui a vedermi?»: chiede Giulia. Una moglie che rimprovera anche da morta: questo sì che è amore eterno. Agostino racconta ogni dettaglio: gli abbracci, i baci, le carezze. E ogni volta che lei sparisce, lui rimane “addolorato e bagnato dalle tante lacrime”. Gli incontri continuarono per mesi e, si dice che il fantasma, ogni tanto, torni pure oggi.
CASTELLO DI PELLEGRINO
Il 15 marzo 1827 il sindaco Giordano Marubbi annunciava la presenza di un fantasma che appariva ogni giorno alle 18.15 e spariva a mezzanotte. Il fenomeno divenne virale: si organizzavano vere e proprie gite: carrozza andata e ritorno, cena alla locanda, pernottamento e colazione. Chi era la dama bianca? Forse Manfredo Pallavicino, che nel 1428 fu catturato dal terribile Niccolò Piccinino. Torturato e strangolato nelle segrete, diventato fantasma, iniziò a uscire all’aria aperta. Finché un giorno sparì. Tornerà mai?
CASTELLO DI VARANO
Questo Castello ha un problema: troppi fantasmi per metro quadro, tra cui quello di Beatrice Pallavicino, morta a 21 anni dopo un serie di abusi. Un suicidio in cui uccise anche il suo aguzzino? No, l’estremo sacrificio di una madre per salvare i propri figli. E infatti gira per il castello in vestito bianco, non per nostalgia ma perché, secondo la leggenda, è rimasta a fare la guardia: spirito protettore di madri e bambini, pronta a intervenire in caso di bisogno. Informazioni su TurismoValtaro.it.
© Riproduzione Riservata


