ROMA
A fine 2024 1 milione occupati in più dal pre-Covid
(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Oltre un milione di occupati in più a
fine 2024 rispetto al pre-Covid. Ad ottobre scorso si registrano
in particolare +1,043 milioni di persone al lavoro rispetto a
dicembre 2019 e una riduzione quasi simile del numero dei
disoccupati (-1,009 milioni). A sottolinearlo è il rapporto
annuale dell'Inapp, ricordando il record raggiunto in termini di
occupati (24,1 milioni) e tasso di occupazione (62,5%). I nuovi
posti sono equamente distribuiti tra uomini (+532mila) e donne
(+511mila) e l'aumento risulta maggiore al Sud. Ma resta aperta
la questione giovanile: l'incremento del numero assoluto degli
occupati si concentra nella coorte degli over 50, che negli
ultimi due anni è diventata la componente più numerosa (41%)
superando anche quella tra i 35 e i 49 anni. E sale
l'inattività.
L'aumento della difficoltà di reperimento di lavoratori
qualificati da parte delle imprese
(mismatch), riscontrato anche dalle indagini Excelsior
Unioncamere-ministero del Lavoro, è stato "imponente: 47,8% nel
2024, +22,5 punti percentuali rispetto al dato medio del 2019",
sottolinea il presidente dell'Inapp, Natale Forlani, presentando
il rapporto annuale ed evidenziando che il fenomeno risulta
amplificato da un complesso di fattori: la riduzione
della popolazione in età di lavoro con la stima di circa 4
milioni di persone in meno entro il 2040; la carenza di
competenze per i profili esecutivi; le offerte di lavoro che non
riscontrano le disponibilità da parte delle giovani generazioni.
"L'incidenza di questi fattori negativi è destinata a
crescere per l'impatto dei cambiamenti demografici determinati
dalla riduzione della popolazione in età di lavoro - circa 4
milioni di persone entro il 2040 nello scenario mediano delle
stime Istat, già manifesto nell'esodo pensionistico delle
generazioni anziane di gran lunga superiore rispetto alle coorti
giovanili che entrano nel mercato del lavoro - e di quello delle
tecnologie digitali sulle organizzazioni del lavoro e sulle
professioni", afferma il presidente dell'Inapp. (ANSA).
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