LA CRISI
La contestazione, Scola e il rischio disimpegno
Situazione delicata in casa Varese dopo la sconfitta con Cremona. Un passo indietro del General avrebbe effetti devastanti

A che punto è la notte in casa Openjobmetis dopo il crack finale contro Cremona e le successive tensioni post partita che hanno acuito il peso di una sconfitta indigesta? Il giorno dopo una contestazione imprevista, il mal di pancia di Luis Scola è ancora acuto. Ma i messaggi di vicinanza della “maggioranza silenziosa” contribuiscono a smorzare, almeno per ora, il rischio di un disimpegno del General. Che avrebbe effetti ben più devastanti di un passo falso grave, ma ancora non irreparabile.
LE LACRIME DI TOMAS
A pesare sullo stato d’animo di Scola è stato il pianto all’uscita dal campo del figlio Tomas dopo gli insulti e i cori all’indirizzo dell’a.d. biancorosso. Il giorno dell’esordio in prima squadra del 18enne nazionale giovanile argentino resterà indelebilmente legato ad un ricordo amarissimo. Premesso che chi paga il biglietto ha diritto di critica, ma l’insulto fa automaticamente passare dalla parte del torto, è ingiusto e ingeneroso che qualsiasi errore dei padri venga fatto ricadere sulla testa dei figli. Comprensibile il malumore del General e il conseguente sfogo “di pancia”, interrogandosi sull’opportunità di restare a Varese, se di mezzo rischia di andarci la famiglia. A cercare di placare Scola sono intervenuti il presidente Toto Bulgheroni e il numero 2 Paolo Perego, facendo da filtro per le centinaia di messaggi di supporto al General ricevuti dai vertici della società dopo la contestazione di domenica.
L’articolo completo sulla Prealpina di oggi, martedì 8 aprile
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