IN TRIBUNALE
Busto Arsizio, Selvaggia Lucarelli chiede 24mila euro
La richiesta di risarcimento da parte della giornalista dopo le offese su Twitter
L’udienza della cinquantunenne accusata di diffamazione aggravata nei confronti di Selvaggia Lucarelli è partita con la richiesta dell’avvocato Alberto Minasi Della Rocca di respingere per inammissibilità la costituzione di parte civile sulla base della modifica della norma introdotta dall’ex ministro Marta Cartabia, che richiede un’indicazione dettagliata del danno subito. Il giudice Roberto Falessi ha respinto: il difensore di Selvaggia, Lorenzo Puglisi, ha infatti riportato l’intero capo d’imputazione, che parla da solo.
L’aggressione verbale e gli sfregi gratuiti a parere di Puglisi hanno causato sofferenza (soprattutto quelli diretti al figlio che all’epoca era minorenne) e hanno leso la reputazione della scrittrice. Che ora vuole 10 mila euro per i danni patrimoniali e 14 mila euro per quelli non patrimoniali. La sentenza potrebbe arrivare il 17 settembre.
Gli attacchi all’opinionista iniziarono a marzo del 2018. «Sono meglio io di quella» scrisse l’imputata che forse sperava di fare capolino dal suo grigio anonimato. Non che i giornali non avessero mai parlato di lei: nel 2010 venne coinvolta in un’inchiesta per truffa delle escort fantasma. Ma a quanto pare voleva ancora visibilità e pensava di ottenerla di riflesso, ossia denigrando la fama della scrittrice. «Questa fa i soldi attraverso ingiurie e diffamazioni e ancora non l’ha pagata, lavora per pietà», è uno dei tanti tweet che apparivano sulla sua pagina. C’erano riferimenti volgari a presunte storie di Selvaggia, congetture sui motivi per cui non sarebbero decollate, insulti sulla sua fisicità e una inelegante uscita sul conduttore televisivo Fabrizio Frizzi, morto appena due giorni prima del post.
Un po’ troppo anche per una donna ironica, controcorrente e abituata alla dialettica accesa e alle critiche dissacranti. Il reato è vicino alla prescrizione ma - lo ha spiegato la stessa Selvaggia - l’imputata ha continuato a infangarla usando nuovi account e altri profili. Non è da escludere che l’avocato Lorenzo Puglisi procederà con una ulteriore querela. La prossima udienza sarà dedicata ai testi citati dal pm d’udienza Cristina Callegari.
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