LA SENTENZA
Gallarate: botte alla moglie, sconto di pena
Appello a Milano: confermate le lesioni aggravate, assoluzione per maltrattamenti in famiglia
Voleva a tutti i costi che la moglie prelevasse con la carta prepagata attraverso la quale veniva erogato il Reddito di cittadinanza alla sua famiglia. Quei soldi li avrebbe spesi ancora una volta per comprarsi la cocaina. Di fronte al netto rifiuto opposto dalla moglie, il marito, un ex piccolo imprenditore gallaratese di 45 anni, la prese a schiaffi e pugni, arrivando addirittura a fratturarle un piede. I fatti, che risalgono all’agosto di un paio di anni fa, portarono all’arresto dell’uomo.
LO SCONTO DI PENA
Condannato in abbreviato dal gup del Tribunale di Busto Arsizio, Tiziana Landoni, a quattro anni e due mesi di reclusione, ieri ha ottenuto un cospicuo sconto di pena nel giudizio di appello. La terza Corte d’Appello di Milano lo ha infatti condannato a un anno e quattro mesi. Se hanno resistito le contestazioni relative alla tentata estorsione e alle lesioni aggravate, la Corte ambrosiana ha invece assolto l’imputato dall’accusa di maltrattamenti in famiglia e ha disposto il non doversi procedere per mancanza di querela in ordine sia ad un altro episodio di lesioni sia a tutta un’altra serie reiterata di estorsioni da qualche centinaio di euro a botta, queste ultime derubricate in appello in esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
DIVIETO DI AVVICINAMENTO
Al gallaratese, scarcerato dopo una decina di mesi di carcerazione preventiva, è tuttora fatto divieto di avvicinarsi all’abitazione della donna da cui ha avuto tre figli e alla quale è stato riconosciuto il diritto ad essere risarcita in un separato giudizio civile.
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