ROMA
Il bagno rituale ebraico riemerso dagli scavi di Ostia Antica

(ANSA) - ROMA, 10 MAR - Uno straordinario bagno rituale
ebraico (mikveh) è emerso dagli scavi condotti nel Parco
archeologico di Ostia Antica nei mesi di giugno e agosto 2024.
La campagna di scavo, realizzata nell'ambito del progetto Ops -
Ostia Post Scriptum, è stata finanziata dal ministero della
Cultura tramite la Direzione generale Musei.
Le ricerche hanno potuto concentrarsi in particolar modo nel
settore, denominato "Area A", posto in una zona assolutamente
centrale della città, sotto il profilo sia
topografico/urbanistico che architettonico, in quanto situato in
prossimità dell'antico corso del Tevere e compreso tra
l'edificio dei Grandi Horrea a ovest, il santuario repubblicano
dei Quattro Tempietti, il Mitreo delle Sette Sfere e la Domus di
Apuleio a sud, e il Piazzale delle Corporazioni a est, che
sorprendentemente, non era stata mai indagato in precedenza.
All'interno di un grande e sontuoso edificio qui scoperto e già
ampiamente riportato alla luce è emerso, fra i notevoli resti
degli ambienti che lo compongono e di alcuni meravigliosi
mosaici pavimentali a tessere bianche e nere, un piccolo vano
semi-ipogeo con sottostante pozzo per la risalita o comunque il
prelievo dell'acqua di falda, nel quale può con ogni probabilità
riconoscersi un mikveh, ovvero un bagno rituale purificatorio
ebraico.
Molto suggestivo anche il fatto che - durante lo scavo del
pozzo, condotto con il supporto dell'Associazione Archeologia
Subacquea Speleologia Organizzazione (A.S.S.O.) fino alla
profondità di 1,5 metri - sia stata ritrovata una lucerna
decorata sul disco dall'immagine di una menorah (candelabro a
sette bracci) e da un lulav (ramo di palma) sul fondo, oltre a
un bicchiere in vetro pressoché integro, entrambi databili tra V
e VI secolo d.C. I più antichi esempi di mikva'ot
archeologicamente documentati in Israele risalgono all'età
asmonea (fine I secolo a.C. - inizio I secolo d.C.).
Capillarmente diffusi in Giudea, Galilea e Idumea in età
erodiana, in particolare all'interno di edifici a carattere
residenziale, diminuiscono progressivamente nel I secolo fino a
scomparire quasi del tutto all'inizio del II, in connessione con
la piena romanizzazione della regione a seguito della
distruzione del Tempio nell'anno 70 d.C. e della successiva
repressione di Bar Kokhba nel 135 d.C. Estremamente scarse sono
le attestazioni successive, tra cui emergono i numerosi mikva'ot
rinvenuti nella città galilea di Sepphoris. Non sono finora noti
mikva'ot di epoca romana o tardo-antica nei luoghi della
Diaspora, con l'unica eccezione del mikveh di Palazzo Bianca a
Siracusa, probabilmente realizzato nei pressi della locale
sinagoga tra VI e VII secolo d.C. (ANSA).
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