LA CONFERENZA
Mandole pensa a Cremona: «Dobbiamo giocare un basket veloce»
Il tecnico dell’OJM chiede ai suoi di imporre l’identità della squadra partendo dalla difesa: «Se attacchiamo da fermi siamo scarsi»
Herman Mandole guarda con fiducia al match salvezza di domenica 8 dicembre sul campo di Cremona. Il tecnico argentino dell’OJM confida in un miglior rendimento degli ultimi arrivati per sbloccare la casella delle vittorie esterne: «La settimana è servita per inserire al meglio Sykes e Tyus, aumentare la loro condizione e la loro intesa all’interno del gruppo e del sistema. Non siamo contenti della nostra situazione di classifica, potevamo fare meglio, ma non è del tutto inaspettato essere indietro; facendo leva sull’importanza della partita proveremo a invertire il trend negativo».
«SIAMO SCARSI SE ATTACCHIAMO DA FERMO»
La sfida contro la Vanoli opporrà l’OJM a una squadra che gioca un basket antitetico: «Cremona gioca una pallacanestro diversa dalla nostra, ma rispetto tantissimo coach Cavina che pratica un basket identitario. Loro hanno uno stile che li porta a competere e vincere; anche noi ne abbiamo uno giocando un basket veloce. La partita con Venezia ha dimostrato chiaramente che se fermiamo la palla e attacchiamo da fermi siamo scarsi. Noi proveremo a imporre la nostra identità partendo dalla difesa, che è migliorata nelle ultime due gare; se proseguiremo in questa crescita impediremo a Cremona di giocare il suo basket».
AVANTI CON MANDOLE
Il tecnico dell’OJM non è in discussione, neppure in caso di sconfitta domenica, come ribadito più volte dalla società a partire dal presidente Toto Bulgheroni: «Lui è il mio mentore, conosce a perfezione il campionato italiano, e parlo tantissimo con lui ogni giorno. Io sono convinto che potevamo stare meglio, ma anche peggio: con Venezia potevamo vincere, con Bologna potevamo perdere. I 4 punti in 9 gare sono quello che ci siamo meritati; ora però dobbiamo cambiare passo per ottenere le 10 vittorie mancanti per conquistare la salvezza, e poi vedere quello che valiamo. Se pensiamo di avere fatto tutto bene, ci stiamo sbagliando; ma vale anche il contrario, non tutto è fatto male».
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