L’INCIDENTE
Muore mentre va al lavoro: l’ultimo viaggio di Mattia
Prima il messaggio «Che bello guidare la moto», poi lo schianto. L’automobilista: «L’ho visto e sentito arrivare ma era lontano, credevo di fare in tempo a girare»
«Non c’è cosa più divina che guidare la moto di prima mattina». Alle 7 di ieri, mercoledì 24 luglio, prima di salire in sella per andare al lavoro, Mattia Vitali ha mandato questo messaggio WhatsApp a un amico, assieme a una foto vicino alla sua amata Yamaha. Un quarto d’ora più tardi, la sua gioia di vivere s’è spezzata sulla statale 394, al confine tra Varese e Casciago, nello scontro con una Fiat Panda.
MANCATA PRECEDENZA
Mattia aveva 34 anni e viveva a San Fermo con la compagna e la loro bambina di quattro anni. Lavorava alla carrozzeria Minelli di Barasso. Sulla dinamica dell’incidente sembrano esserci pochi dubbi: la Yamaha YZF-R6 viaggiava in direzione di Casciago, sulla corsia opposta arrivava l’auto, la cui conducente, una donna di 58 anni, ha svoltato a sinistra per entrare in via Toce e raggiungere l’Esselunga passando da via Astico. Quando il motociclista è arrivato, si è trovato davanti quella macchina che gli avrebbe dovuto dare la precedenza. La frenata sull’asfalto è la prova del disperato tentativo di Mattia di evitare l’impatto, ma alla fine la Yamaha è andata a schiantarsi contro la parte anteriore destra della Panda. Dopo aver sfondato il parabrezza, Vitali è stato sbalzato a terra, a una dozzina di metri di distanza. Inutile l’intervento dei soccorritori del 118: per Mattia non c’era più nulla da fare e alle 7.40 il medico ne ha constatato il decesso. Sul posto sono accorse anche le pattuglie della polizia locale che hanno sequestrato entrambi i veicoli. Come sempre accade in questi casi, l’automobilista è stata sottoposta all’etilometro ed è risultata negativa; per lei è comunque in arrivo una denuncia per omicidio stradale.
«L’HO VISTO, ERA LONTANO»
«L’ho visto e l’ho sentito arrivare, del resto quella moto faceva un rumore assordante - ammette la donna, seduta a bordo strada in attesa dei rilievi -. Ma era lontano e mi sono detta: “Vado, ce la faccio”. Ho messo la freccia, ho girato, ma me lo sono trovato addosso. Probabilmente la velocità della moto era alta». Ed è probabile che proprio sul tachimetro della Yamaha si concentreranno gli accertamenti della polizia locale e della Procura, che spesso in questi casi dispone una perizia cinematica.
IL ROMBO E IL BOTTO
Chi abita e lavora in zona ha riferito ai vigili urbani di aver sentito una moto sfrecciare prima del botto potentissimo. Un rombo simile a quello che diversi abitanti sostengono di sentire ogni mattina, alla stessa ora, sulla 394. Una statale che è già stata teatro di numerosi incidenti, anche mortali, tanto che l’anno scorso, dopo l’investimento costato la vita a Guido Russi, i residenti di via Toce - strada divisa a metà tra Varese e Casciago - hanno promosso una petizione per chiedere più sicurezza davanti alle loro case.
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