SUL PALCO
Rocco si mette... a nudo al Teatro di Varese
Siffredi nel suo spettacolo dove racconta vita e carriera. Essere pronti è la condizione indispensabile per fare il pornoattore

Pronti! No, gli slogan da campagna elettorale non c’entrano, “pronti“ è la condizione indispensabile se si vuole fare i pornoattori. «Cosa facile oggi grazie agli additivi chimici, per la gioia di registi e produttori, ma un tempo tutto dipendeva dal fisico e, soprattutto, dal cervello». Parola di Rocco Siffredi che nello spettacolo “Rocco” al Teatro di Varese – poco meno di 500 presenze, netta la prevalenza femminile, guest star l’urologo varesino Danilo Centrella – si è messo a nudo, nel senso che ha raccontato vita e carriera.
IL RACCONTO PERSONALE
Un’esistenza fuori dal comune ma con aspetti simili a persone che hanno avuto un lavoro non così sotto gli occhi di tutti. Figlio della povertà, ha conosciuti anche lui i graffi veri – la scomparsa di chi ti è caro – e realizzato il suo sogno, «fare l’amore con il maggior numero di donne possibile», lasciando la natia Ortona per Parigi, diventando poi l’italiano capace di sfondare sul mercato americano.
I FUORI ONDA
Tra i momenti più divertenti il resoconto dei fuori onda. «Quando si girano film hard – ha spiegato – non c’è audio perché deconcentrerebbe. Solo che, approfittando del fatto che le attrici straniere non capiscono l’italiano, i tecnici si lanciano spesso in commenti ad alta voce in romanesco. Rendendomi difficile il rimanere serio». Duro e al contempo tenero, Siffredi ha ricordato «la grandissima Lilli Carati», riproposto il video di una brillante intervista con Ugo Gregoretti e, soprattutto, nel finale, accolto sul palco il valore aggiunto della sua sfera privata e dello stesso spettacolo.
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