BASKET
Roosters, i 25 anni della Stella
Un quarto di secolo dalla conquista dello scudetto
Una tempesta perfetta per scatenare l’incontenibile gioia di una città che da 21 anni flirtava con la Stella e l’11 maggio 1999 visse un’estasi tricolore mai più ripetuta. 25 anni dopo, ecco la cronistoria dell’annata che portò a quella notte magica.
Le premesse estive
Varese riparte confermando l’asse portante Pozzecco - Meneghin - De Pol che aveva portato i Roosters al terzo posto del 1997/98, garantendo il ritorno in Eurolega 19 anni dopo l’ultima apparizione in Coppa Campioni. Due le novità italiane: il ritorno dopo due anni della bandiera Cecco Vescovi e l’arrivo in prestito dalla Fortitudo Bologna dell’emergente Gek Galanda. E due le novità straniere: il croato Veljko Mrsic, prenotato da Gianni Chiapparo l’anno precedente ma bloccato dall’obbligo del servizio militare, e Daniel Santiago, scovato dal g.m. ai Mondiali di Grecia con la maglia di Portorico nonostante Charlie Recalcati spingesse per il più rodato Glenn Whisby. Tra le 14 di serie A, Varese è l’unica squadra senza statunitensi.
18 settembre
Edo Bulgheroni si sbilancia alla presentazione ufficiale a Villa Recalcati, con Martina Colombari madrina d’eccezione: «Puntiamo allo Scudetto» la dichiarazione del presidente per galvanizzare squadra e ambiente.
27 settembre
Esordio stagionale col botto passando 90-73 a Gorizia: la prima di Mrsic (che la “Gazzetta dello Sport” aveva valutato “due stellette” su un massimo di 5 nel ranking degli stranieri) è da 32 punti con 8/11 da 2, 5/6 da 3 e 8 rimbalzi.
18 ottobre
I Roosters superano 84-80 la Virtus Bologna campione in carica e conquistano la quinta vittoria consecutiva restando al comando a braccetto con la Fortitudo. È il primo segnale che i proclami di Edo Bulgheroni non sono campati in aria.
1 novembre
Primo stop dopo sei vittorie in fila, Varese inciampa 74-78 a Masnago contro la Muller Verona trascinata da Mike Iuzzolino. Segnale di crisi? Tutt’altro, perché i Roosters ripartono di slancio. E non perderanno più nel 1998.
23 dicembre
Varese sbanca 85-77 il campo della Fortitudo Bologna nello scontro diretto dell’ultima di andata e resta sola al comando laureandosi campione d’Inverno. Prova collettiva di spessore dei “4 tenori” (17 per Pozzecco e Meneghin, 16 per De Pol e Mrsic).
27 gennaio
I Roosters battono 67-57 a Masnago l’imbattuto Panathinaikos e conquistano il pass per i playoff di Eurolega con una prova difensiva di grande maturità che fa ben sperare in vista delle Final Four di Coppa Italia.
31 gennaio
Il sogno di alzare un trofeo si spegne nella finale di Coppa Italia di Casalecchio: Varese piega 74-73 la Fortitudo in semifinale con Vinny Del Negro che sbaglia l’ultimo tiro, nell’atto conclusivo con la Virtus Bologna comanda per lunghissimi tratti, ma si pianta nei 5’ finali contro la zona chiamata da Ettore Messina. Finale amarissimo: 65-63 per i bianconeri e Pozzecco che scaglia furente il trofeo ricevuto per il secondo posto.
4 marzo
Varese cede 77-83 all’overtime contro l’Olympiacos nel ritorno degli ottavi di Eurolega: termina l’avventura in Europa, che però ha permesso ai Roosters di maturare esperienza preziosa.
10 marzo
Pozzecco si ferma ai box: un focolaio di polmonite lo toglie di scena per le ultime tre gare della stagione regolare. La tegola è pesantissima anche se la prima senza il Poz è vincente (78-53 su Rimini).
18 marzo
Senza il Poz i Roosters sprofondano a Treviso: 50-97 contro la Benetton di Obradovic, ancora oggi la peggior sconfitta di Varese in campionato.
21 marzo
Varese crolla in casa contro la Fortitudo Bologna nell’ultimo atto della stagione regolare: 73-90 e regular season vinta dal team di Carlton Myers, con i Roosters che scivolano al secondo posto.
4 aprile
Torna il Poz a mezzo servizio (7 punti in 20’) e Varese vince all’esordio dei quarti: 73-66 in gara-1 su Rimini, pur soffrendo nell’esprimere il suo gioco frizzante.
6 aprile
Stop in Romagna (101-94) sotto i colpi di Granger e Tusek, e grande frizione Recalcati-Pozzecco per l’utilizzo ancora limitato (23’ di gioco senza brillare).
11 aprile
Il punto del 3-1 in riva all’Adriatico arriva grazie alla difesa (67-62) e ad un Mrsic da 21 punti: sarà di nuovo semifinale contro la Virtus Bologna, che 12 mesi prima aveva eliminato 3-1 Varese.
17 aprile
Si parte alla grande cancellando l’amarezza della Coppa Italia: Varese 83-Virtus 69 con un Poz ritrovato (20 più 7 recuperi e 6 assist).
25 aprile
I siluri di Andrea Meneghin (19 con 4/7 da 3) colano a picco la corazzata Virtus: 77-72 Roosters a Casalecchio e match-ball per la finale guadagnato dai biancorossi.
27 aprile
Il veleno è nella coda: un guizzo allo scadere di Abbio strozza l’urlo nelle gole dei 5.000 di Masnago, la Virtus passa 82-81 e si guadagna un’altra chance in casa.
29 aprile
La difesa di Varese è più forte di quella del maestro Ettore Messina: 63-60 a Bologna con De Pol, Galanda e Vescovi super, i Roosters sono in finale dopo 9 anni.
2 maggio
La Benetton Treviso espugna 63-62 il campo della Fortitudo con Marconato che stoppa Karnishovas sulla sirena: Varese sfiderà i veneti in finale col vantaggio del fattore campo.
6 maggio
L’1-0 che (quasi) nessuno ricorda è il più difficile della serie: Varese parte bene arrivando anche a +8, poi soffre la fisicità dei lunghi della Benetton che rimonta e sorpassa. Si va all’overtime sul 64 pari, grazie agli errori in lunetta di Pittis; ancora Gek e De Pol allungano, una rubata con canestro del Poz chiude verso il 77-71 finale.
9 maggio
Impresa Varese al PalaVerde: dopo 29 vittorie interne consecutive, la Benetton si arrende 71-74 alla pioggia di triple biancorosse (8/13 da 3). Dal +13 iniziale firmato Mrsic si torna al +3 di metà secondo tempo, l’asse Pozzecco (20 con 5/6 da 3)-Galanda (tripla decisiva a 75” dal termine) manda i titoli di coda. 2-0 Roosters, lo scudetto è a una vittoria.
11 maggio
Masnago stracolma un’ora prima della palla a due con le 5.000 trombette omaggiate da Riccardo Belli che creano un frastuono infernale. C’è voglia di festa ma c’è da sudare, tra il meno 5 iniziale e il naso di Pozzecco che fa crac sul gomito di Nicola. L’uomo ovunque De Pol (21 punti, 11 rimbalzi e 6 recuperi) sblocca l’impasse sul 43-35 di metà gara. Poi le triple di Vescovi e Mrsic fanno saltare la zona della Benetton: gli ultimi 10 minuti sono accademia, il 73-64 sul suono della sirena scatena la festa di una città impazzita di gioia per i “Galletti”. La lunga notte delle celebrazioni iniziate a Masnago si trasferisce presto in piazza Monte Grappa, mentre la squadra celebra tra il ristorante Montello e la birreria La Botte, dove ancora oggi è incorniciata la retina tagliata della sera della Stella. È passato un quarto di secolo, ma la magia di quella notte suscita ancora emozioni struggenti tra chi - e noi tra questi - ha avuto la fortuna di viverla...
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Giuseppe Sciascia
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