DENUNCIA DEL SAPPE
Rotte le pompe dell’acqua, tensioni in carcere
Nella serata di ieri i detenuti hanno manifestato all’interno del penitenziario. Il problema idrico è in risoluzione

Situazione di disagio, da ieri pomeriggio, martedì 20 agosto, nel carcere di Busto Arsizio a causa della rottura delle pompe dell’acqua. A denunciare quanto accaduto è Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria: «La sera, nonostante il personale di Polizia penitenziaria, abbia fornito ai detenuti bottiglie e secchi d’acqua per un minimo di igiene, due Sezioni, la III e la IV, hanno manifestato gettando nel corridoio oggetti e bombolette, sbattendo i blindi. Dalle 20 alle 22 non si è potuto somministrare le terapie salvavita e soccorrere un detenuto svenuto per un malore. Alle 22 si sono fermati. Ad oggi il problema idrico è in risoluzione, speriamo bene. Sembrerebbe che abbiano partecipato più di 100 detenuti alle proteste».
«Grazie alla professionalità del personale di Polizia penitenziaria in servizio che ha mantenuto la calma, si è impedito che la situazione generasse ed ha provveduto a contenere i disagi - aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sindacato -. Proprio il Sappe, attraverso i suoi rappresentanti sul posto, auspica che la Direzione dell’Istituto risolva al più presto il problema proprio per evitare il deteriorarsi di una situazione che nei prossimi giorni, se non risolta, potrebbe provocare una situazione esplosiva, considerato anche l’esplosione delle temperature».
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