CITTÀ IN LUTTO
Varese, la toga sul feretro: «Addio Martino»
Basilica di San Vittore gremita per i funerali di Marasciulo, decano degli avvocati. Il nipote: «Fieri di portare il suo cognome»
La toga adagiata sul feretro. Quella che ha indossato per oltre cinquant’anni. Oggi, martedì 15 ottobre, nella basilica di San Vittore, l’ultimo saluto a Martino Marasciulo, decano degli avvocati varesini, morto sabato sera, 12 ottobre, all’età di 83 anni. Il funerale è stato celebrato dal prevosto, don Gabriele Gioia: «Il legame dell’amore nemmeno il male della morte può recidere».
Gremita la basilica, numerosi i colleghi di Marasciulo che hanno voluto ricordarlo non solo per le sue doti professionali, anche per quelle umane. Tra le prime file il presidente dell’Ordine degli avvocati, Carlo Battipede e rappresentanti dell’amministrazione comunale: il figlio Domenico, anch’egli avvocato, è consigliere a Palazzo Estense e presidente della commissione urbanistica.
Martino Marasciulo lascia la moglie Francesca, i figli Domenico e Raffaella, e i nipoti Giacomo, Riccardo, Alessandro e Simone. Al termine della cerimonia, Giacomo, a nome di tutti i nipoti, è salito sul pulpito, ricordando la figura del nonno «sempre gentile, non ci sgridava mai», che «ha rappresentato un faro per tutta la famiglia». «Siamo fieri - ha aggiunto - di portare il suo cognome».
Marasciulo era stimato avvocato civilista. Agli inizi degli anni ‘70 aveva costituito il primo studio associato a Varese. L’Ordine gli aveva consegnato tre anni fa la targa d’oro. I legali lo hanno apprezzato per i suoi modi cordiali. Un vero signore. Un avvocato vecchio stampo.
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