LA LEGGE
Sì all’agricoltura prealpina, Candiani: «Norma importante»
L’ex sindaco di Tradate in Parlamento per sostenere i coltivatori locali
«Con questa modifica di norma a cui lavoro dal 2015 - spiega Stefano Candiani, dopo il sì di Montecitorio - si va a modificare la legge consentendo agli agricoltori della pianura non irrigua e dell'area pedemontana e prealpina di poter inserire nel fascicolo che presentano per l'ottenimento dei contributi della politica agricola europea anche i terreni condotti senza il titolo di conduzione registrato».
Il deputato leghista ed ex sindaco di Tradate evidenzia che questo è particolarmente importante per le zone prealpine in cui, per poter per poter coltivare un terreno in alta quota, è necessario mettere insieme più proprietari. Candiani sottolinea anche che i costi di registrazione del contratto sono molto elevati. Al contrario, in pianura gli appezzamenti e le proprietà terriere sono molto grandi, quindi può essere sufficiente un solo proprietario. Nel caso specifico, i costi di registrazione sono molto inferiori.
Da ciò risulta che, come afferma il leghista «i nostri agricoltori della fascia prealpina sostanzialmente conducono i terreni, ma non li dichiarano non avendo, ovviamente, vantaggio nell'andare a sostenere i costi di registrazione del contratto». Con questa modifica di norma si dà la possibilità agli agricoltori prealpini di autocertificare la conduzione dei terreni.
In questo modo possono essere inseriti nel fascicolo dei terreni condotti anche quelli che oggi non risultano dichiarati. Questo consente di poter accedere a contributi PAC nell'ordine di parecchie centinaia di milioni per tutta la fascia prealpina. «È un bel risultato - gioisce Candiani - ci lavoro direttamente da circa 10 anni».
Aggiunge poi: «Ci arriviamo oggi, con il passaggio finale, perché il tutto è stato inserito per la prima volta in legge di bilancio nel 2018. Dopodiché cadde il governo Conte 1 e non se ne fece più nulla. È stata inserita quindi nel decreto semplificazione che è attualmente in approvazione finale alla Camera dopo il passaggio già fatto in Senato. Quindi con questa approvazione il testo, poi una volta pubblicato in Gazzetta, sarà legge dello Stato».
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