CHE FINE HA FATTO
Blockbuster addio, ne è rimasto aperto soltanto uno
A Bend, Oregon, c’è ancora chi entra a noleggiare una videocassetta
C’erano una volta gli anni ‘90. Anni tecnologicamente primitivi, a guardarli adesso, anni in cui si credeva di camminare nel futuro, a viverli. In quegli anni un simpatico televenditore di pellicce, il signor Rocco da Cinisello Balsamo, proponeva urlando alla signora Maria, cioè la telespettatrice media, di comprare un suo visone; in cambio, garantiva, le avrebbe regalato un montò (montone), un televisò o un videoregistratò a sua scelta. Già, il videoregistratore: quell’innovativo apparecchio dotato di telecomando e di una fessura in cui infilare le videocassette che ti permettevano di vedere i film quando volevi e persino di registrare programmi in diretta per poi gustarteli con tutta calma quando avevi un minimo di tempo.
Col passare degli anni, un unico nome si affiancò al videoregistratore: Blockbuster. Chi non ricorda i suoi dipendenti, camicia azzurra e pantaloni beige, che ti consegnavano la cassetta ammonendoti che se non la restituivi entro tot ore scattava la multa per il ritardo? E ancora, chi in quegli anni non ha mai detto agli amici «Ci troviamo fuori dal Blockbuster», autentico punto di riferimento cittadino, dove c’era?
Nato nel 1985 a Dallas, in Texas, il marchio Blockbuster divenne tra i più conosciuti al mondo: ai quattro angoli del globo poteva contare, venti anni dopo, su circa diecimila negozi. Intanto però un nemico di nome Internet stava rafforzandosi, e già nel 2008, con la diffusione dei servizi online seguita di lì a breve da varie piattaforme di videostreaming capeggiate da Netflix, Blockbuster iniziò la velocissima parabola discendente che portò l’azienda, verso la fine del 2010, a dichiarare bancarotta.
Tentato un primo rilancio, iniziò l’abbandono di vari Paesi del mondo: dall’Italia se ne andò nel 2013 pochi mesi prima che la chiusura in contemporanea di trecento negozi negli Usa decretasse la fine della corsa.
Ma che fine ha fatto Blockbuster? Non tutti sanno che negli Stati Uniti e in Australia rimasero aperti ancora per qualche anno dei negozi in franchising, finché nel 2018 si ridussero a due: uno nella terra dei canguri, a Morley, che chiuse nel 2020; l’altro a Bend, nel cuore dell’Oregon, Usa. Ebbene: là, nel bel mezzo del nulla, dove Internet arriva ancora oggi con difficoltà pur se può sembrare incredibile, l’ultimo Blockbuster resiste, aperto: pur avendo ottomila cassette e dvd, l’80% del suo fatturato è dovuto ai gadget. Ma c’è ancora chi entra e chiede una cassetta: “Balla coi lupi” e “Pretty Woman” registrati su nastro hanno sempre il loro fascino.
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