ROMA
Borgonzoni, toppe inutili, legge cinema Franceschini va cambiata
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - "La legge sul cinema comunque andrà
cambiata totalmente, non esisterà più il prossimo anno la legge
Franceschini, faremo un altro tipo di norma, una norma che deve
avere i tetti perché poi quando parliamo c'è sia il taglio che
la questione dello splafonamento". Lo dice la sottosegretaria
del MiC Lucia Borgonzoni a margine della presentazione di
Cultura cresce al ministero a cui partecipa anche il ministro
Alessandro Giuli.
La sottosegretaria poi spiega che il MiC "sta cercando di
recuperare questi 100 milioni intanto che ci riporterebbero a
650, il Mef una parte li ha già chiesti e sta aspettando
solamente di averli in disponibilità ed essere sicuro, ma io non
penso ci saranno problemi e gli altri stiamo cercando
all'interno del nostro ministero. Però tutto questo - ribadisce
- in vista di una modifica di una legge che quando è nata aveva
un suo senso funzionava e poi, essendo un mondo quello
dell'audiovisivo che non è solamente culturale ma anche
imprenditoriale, vanno anche messe in conto le modifiche che ha
questo mondo, le esigenze che ha e dobbiamo ridisegnarlo, ma
ridisegnarlo sempre assieme alle associazioni, perché comunque
noi tutto quello che facciamo come le modifiche che non abbiamo
visto ancora che risultati porteranno e io credo che saranno i
risultati molto grandi - le modifiche quelle su stop alle
fatturazioni a cascata, il codice fiscale nome e cognome di chi
lavora nei service - insomma noi avevamo già messo tante tante
regole dove avevamo visto che c'erano criticità. Quelle
porteranno risultati, però ovviamente va rivista tutta la norma.
Cioè è inutile continuare a mettere toppe di qua e di là,
tirarla di qua e di là perché alla fine si rischia di creare
solamente un mostro. Va ripresa in mano e ridisegnata per le
esigenze ovviamente il settore".
Ribatte subito Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico e
componente della Commissione Cultura della Camera: "Le parole
della sottosegretaria Borgonzoni confermano, ancora una volta,
che il Governo continua a generare confusione e incertezza
invece di fornire risposte chiare al settore".
"Dopo tre anni di legislatura, il comparto - aggiunge - si trova
in una situazione di evidente difficoltà e restano irrisolti i
nodi legati ai tagli introdotti in manovra. In questo contesto,
l'annuncio di una riscrittura totale della legge Cinema appare
come l'apertura di un nuovo fronte, che rischia di aggiungere
ulteriore instabilità a un sistema già duramente messo alla
prova. Il Governo chiarisca quali siano obiettivi, contenuti e
tempistiche dell'intervento annunciato, e lo faccia in modo
trasparente in Parlamento. Se l'intenzione è procedere realmente
a una riforma strutturale, esiste già una proposta alternativa —
la proposta presentata dal Pd che riforma la governance del
settore con l'istituzione di una Agenzia autonoma per il Cinema
e— che potrebbe essere discussa e valutata rapidamente.
Chiediamo quindi che il ministro Giuli riferisca quanto prima
alle Camere e che il presidente Mollicone convochi un
approfondimento in Commissione Cultura. Servono chiarezza,
confronto e un percorso definito: misure improvvisate, unite ai
tagli previsti in manovra, rischiano solo di aumentare
l'incertezza in un settore strategico per il sistema culturale e
industriale del Paese" conclude. (ANSA).
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