BERLINO
Bundesbank, l'economia tedesca arranca, ripresa non in vista

(ANSA) - BERLINO, 21 AGO - In Germania la ripresa economica
che sembrava possibile nel primo trimestre dell'anno si è
arrestata nel secondo e per il terzo la produzione economica
potrebbe ristagnare: è questa lo stato dell'economia tedesca
secondo la Bundesbank nel suo rapporto mensile.
Il calo del Pil segnalato dall'Ufficio federale di Statistica
per il secondo trimestre del 2025 ha come causa principale i
dazi, che si sono abbattuti sulla produzione industriale e sulle
esportazioni. Questa condizione ha particolarmente stressato
l'economia tedesca che già "nel 2023 e nel 2024 si trovava in
una situazione di recessione, nel senso di un calo
significativo, prolungato e ampio della produzione economica,
con una capacità economica complessiva sottoutilizzata".
Al momento gli analisti della Bundesbank ritengono che
significativo sia anche la "domanda contenuta di prestiti
bancari da parte delle imprese tedesche" frutto di una
insicurezza generale sulla possibilità di una ripresa. Altro
elemento è quello dei consumi delle famiglie, anch'essi
contenuti: nonostante si noti una crescita dei salari
(determinata anche dall'aumento del salario minimo), il mercato
del lavoro e l'occupazione restano ancora molto deboli.
Le fosche prospettive del commercio globale, la situazione
ancora debole degli ordini e il basso utilizzo delle capacità
esistenti continueranno probabilmente a influenzare l'attività
di investimento delle imprese. Per i prossimi mesi anche per
l'edilizia e i consumi privati non sono attesi significativi
miglioramenti.
Nel rapporto c'è anche una chiara indicazione per la politica
tedesca che ha varato "una fase espansiva dopo che il
legislatore ha significativamente allentato il freno al debito".
Per l'istituto di Francoforte, tuttavia, "un deficit più elevato
è gestibile per alcuni anni. Tuttavia, deficit permanentemente
elevati e un rapporto tra debito e Pil in aumento sarebbero
problematici. Questo limiterebbe ulteriormente il futuro margine
di manovra fiscale e non sarebbe compatibile con le regole
dell'Ue". (ANSA).
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