CITTÀ DEL VATICANO
Clima, Papa Leone 'manca la volontà politica di alcuni'
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 18 NOV - "Il Creato sta gridando
attraverso inondazioni, siccità, tempeste e caldo implacabile.
Una persona su 3 vive in situazione di grande vulnerabilità a
causa dei cambiamenti climatici" e "ignorare queste persone
significa negare la nostra comune umanità". "C'è ancora tempo
per mantenere l'aumento della temperatura globale al di sotto
degli 1,5 gradi, ma la finestra si sta chiudendo". Lo dice Papa
Leone in un videomessaggio in cui denuncia: "Dobbiamo essere
onesti: non è l'Accordo di Parigi che sta fallendo, siamo noi
che stiamo fallendo nella risposta. Quel che manca è la volontà
politica di alcuni".
"Saluto le Chiese particolari del Sud del Mondo riunite nel
Museo Amazzonico di Belém - esordisce Leone nel videomessaggio
il cui testo è stato diffuso dalla sala stampa vaticana -, e mi
unisco alla voce profetica dei miei fratelli cardinali che hanno
partecipato alla Cop30, dicendo al mondo con parole e con gesti
che la regione amazzonica continua a essere un simbolo vivente
della creazione con un bisogno urgente di cure".
Citando i numeri di quanti sono colpiti dal cambiamento
climatico, Leone spiega che per loro "non è una minaccia
lontana, e ignorare queste persone significa negare la nostra
comune umanità". "Come custodi del creato di Dio, siamo chiamati
ad agire rapidamente, con fede e profezia, per proteggere il
dono che Lui ci ha affidato. Vera leadership - sottolinea quindi
- significa servizio e sostegno in una misura che faccia davvero
la differenza. Azioni climatiche più forti creeranno sistemi
economici più forti e più equi. Azioni e politiche climatiche
più forti sono entrambe un investimento in un mondo più giusto e
stabile".
"Camminiamo al fianco di scienziati, leader e pastori di ogni
nazione e credo - ha esortato infine -. Siamo custodi del
Creato, non rivali per le sue spoglie. Inviamo insieme un
segnale globale chiaro: nazioni che sostengono con incrollabile
solidarietà l'Accordo di Parigi e la cooperazione climatica. Che
questo Museo Amazzonico sia ricordato come il luogo in cui
l'umanità ha preferito la cooperazione alla divisione e alla
negazione". (ANSA).
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