ROMA
Corte dei conti, gravi ritardi nel Piano per le carceri

(ANSA) - ROMA, 05 MAG - A dieci anni dalla conclusione della
gestione commissariale, l'analisi sullo stato di attuazione del
'Piano Carceri' evidenzia situazioni critiche di
sovraffollamento carcerario che - soprattutto in Lombardia,
Puglia, Campania, Lazio, Veneto e Sicilia - assumono contorni ai
limiti dell'emergenza, anche alla luce dei dati del Ministero
della Giustizia.
È quanto sottolinea la Corte dei conti nella relazione
"Infrastrutture e digitalizzazione: Piano Carceri", approvata
dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle
amministrazioni dello Stato con Delibera n. 42/2025/G.
Accanto alla necessità legata alla creazione di nuovi posti
detentivi, si legge nel documento, emergono la mancata
realizzazione di numerosi interventi e l'urgenza di completare
quelli di manutenzione straordinaria già avviati, per migliorare
le condizioni ambientali, igienico-sanitarie e di trattamento
all'interno degli istituti.
Molteplici, secondo la Corte dei Conti, le cause dei ritardi:
dalle inadempienze contrattuali da parte delle imprese, ai
mutamenti repentini delle esigenze detentive rispetto al passo
dei lavori, fino alle carenze nei finanziamenti necessari per
attuare le modifiche progettuali, con la necessità - è il
richiamo ulteriore dei giudici contabili - di applicare il
principio dell'individualizzazione della pena, che impone una
corretta collocazione dei detenuti all'interno delle strutture
in base alla loro condizione giuridica e alle esigenze
trattamentali.
All'Amministrazione si è pertanto raccomandato, conclude il
documento, di predisporre fin dall'inizio stime realistiche dei
costi, accompagnate da una pianificazione efficace delle risorse
e dalla definizione di linee guida per le strutture
penitenziarie, coerenti con gli standard minimi europei e
internazionali. Al nuovo Commissario straordinario si chiede di
tenere conto delle criticità emerse dall'indagine e di
assicurare un attento monitoraggio degli interventi nel rispetto
dei cronoprogrammi procedurali e finanziari, per evitare
ulteriori ritardi e criticità operative. (ANSA).
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