LA STORIA
Esonda lo Judrio: Antonia Klugmann finisce sott’acqua
Il ristorante della nota chef ha subito ingenti danni dall’alluvione in Friuli delle scorse settimane
La sua popolarità ha raggiunto il massimo durante i primi mesi del 2018: Antonia Klugmann è stata infatti uno dei quattro giudici della settima edizione di uno dei programmi cult di Sky, Masterchef Italia, che tra un paio di mesi inizierà la stagione numero 15.
Classe 1979, maturità classica, facoltà di Giurisprudenza lasciata al terzo anno, la Klugmann aveva avuto il compito più difficile dalla nascita del programma, quello di sostituire Carlo Cracco nel poker dei giudici e di mettersi fianco a fianco con Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Joe Bastianich, forte della stella Michelin conquistata due anni prima con il suo ristorante, “L’argine a Vencò” a Dolegna del Collio, in provincia di Gorizia.
Due puntate andate in onda, ed eccola denunciare la stupidità dei leoni da tastiera, rei non solo di averla insultata sui social, ma anche di avere commentato in maniera del tutto inappropriata il suo aspetto fisico, al punto da indurla a dire, in un’intervista rilasciata a caldo a un inserto del Corriere della Sera «Lo sapevo. Sapevo che la tv dà accesso diretto al giudizio sulla tua persona, sulla tua estetica... E lo temevo. Ma non mi aspettavo questa violenza mediatica. Un linciaggio che in un paese civile non dovrebbe avvenire. E che invece avviene, soprattutto se sei donna. Anzi, proprio in quanto donna.... Mi sono sentita violentata». Idioti a parte, il giudizio popolare non era stato confortante: troppo severa con i concorrenti, troppo decisa nei suoi giudizi: «Cracco era più duro di me», si era difesa. A fine anno, il richiamo della foresta, il suo ristorante goriziano, era stato irresistibile: addio studi televisivi, se non per rare apparizioni, posto lasciato a Giorgio Locatelli e ritorno in cucina, nella “tranquillità” del suo ristorante stellato.
Ma che fine ha fatto Antonia Klugmann? È purtroppo tornata alla ribalta lunedì, quando ha raccontato di come la sua creatura, “L’Argine di Vencò”, sia finita sott’acqua per l’esondazione, nella serata di domenica, del fiume Judrio. La Klugmann ha raccontato sui social quei momenti drammatici, sottolineando che a ore di distanza, a ristorante allagato, nessuno era ancora intervenuto per aiutarla, nemmeno la protezione civile. La chef ha chiesto a gran voce che lo Stato si spenda - e spenda - per garantire la sicurezza sul suo territorio prima di lanciarsi in opere faraoniche come il ponte sullo Stretto. Una richiesta ineccepibile nella sua prima parte; quanto alla seconda, la discussione è aperta.
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