SUL PALCO
Filippo Timi. Immagini, canzoni e ricordi: tutto questo sono io
Un racconto poetico su se stesso, personale eppure che riguarda tutti. Una sua sinfonia particolare, con la consapevolezza che «Non sarò mai Elvis Presley»

Tredici canzoni e tredici monologhi per Filippo Timi, dal 20 al 26 luglio al Teatro Franco Parenti di Milano con il suo nuovo lavoro, “Non sarò mai Elvis Presley. Si è tutti bestie davanti al capolavoro”. Accompagnato dalla musica di Lorenzo Minozzi, giovane compositore romano la cui arte è caratterizzata dalla ricerca di suoni e forme naturali, quello che Timi sa è che, per usare le sue parole scritte come presentazione dello spettacolo, «tutti vorremmo vincere Sanremo, peccato che serva la canzone della vita» e che «uno dice “sognare non costa un cazzo”, e invece sì: ogni salto mortale ti chiede prima di cadere duecento volte». E così allora canta l’album di fotografie della sua anima, “autoscatti” intimi, spregiudicati, coraggiosi che sono un diario aperto in una lucida, folle e coloratissima sinfonia. E ciascuna di queste fotografie consegna il soggetto a un giudizio universale, a un’immagine, una canzone, un ricordo, un monologo che potrebbe essere l’ultima traccia di sé, trasportante nelle pieghe più profonde dell’umanità, dove ci sono i sentimenti, le emozioni, gli errori. E la realtà.
Non sarò mai Elvis Presley, ma va bene così, scrive ancora Filippo Timi, che in questo lavoro riesce a orchestrare in una sinfonia personalissima da Goethe a Peter Griffin, da Iva Zanicchi a Michelangelo, e quello che sembra follia è lucidità e consapevolezza al tempo stesso. Un vero e proprio canto, un racconto poetico su se stesso, personale eppure che riguarda tutti. Parola, musica e coinvolgimento. Dove davvero non importa se non si diventerà mai Elvis Presley, perché la vita può essere goduta lo stesso nella sua pienezza e può anche essere raccontata cantando, anche nella sua imperfezione.
L’istrionico attore lega in maniera forte il suo nome al Teatro Franco Parenti dove è spesso con i suoi particolarissimi lavori, e che Timi ha avuto modo in interviste la sua casa non solo dal punto di vista artistico. Volto noto anche cinematograficamente, con interpretazioni intense e apprezzate anche all’estero, autore di libri e romanzi, regista, sceneggiatore, nel 2013 è entrato nel cast della serie televisiva “I delitti del BarLume” tratta dalla serie letteraria di Marco Malvaldi, e in cui veste i panni dell’ombroso barista Massimo Viviani, in ogni puntata alle prese con un caso da risolvere avvenuto nella località in cui vive, la cittadina immaginaria di Pineta, e che affronta anche con l’aiuto e le intuizioni di quattro anziani frequentatori del bar.
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