GLI ACCERTAMENTI
Fuga di Del Grande, indagata la moglie
La donna è accusata di favoreggiamento
La vicenda della fuga di Elia Del Grande, assassino di padre, madre e fratello nel 1998, si arricchisce di un nuovo elemento: la moglie, Rossella Piras, 57 anni, originaria della Sardegna, è indagata dalla Procura di Varese per favoreggiamento della latitanza del marito.
Nelle scorse ore è stata eseguita una perquisizione con sequestro e alla donna è stato assegnato un difensore d’ufficio, l’avvocato Massimiliano Carnelli, che visionerà gli atti nei prossimi giorni e non ha ancora avuto contatti con la sua assistita.
Gli inquirenti ritengono improbabile che Del Grande, fuggito il 30 ottobre dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia, dov’era sottoposto a una misura di sicurezza per la sua pericolosità sociale, abbia trascorso da solo i tredici giorni di allontanamento nel Varesotto. Tra i possibili complici vengono valutati un tassista, una donna con cui avrebbe riallacciato i rapporti e la stessa Piras, già coinvolta nel 2015 in un tentativo di evasione dell’uomo dal carcere di Pavia.
Il 12 novembre la donna sarebbe arrivata a Cadrezzate in taxi, diretta alla casa sopra la panetteria Del Grande, dove l’uomo ha la residenza. Testimoni riferiscono che portasse un borsone, poi scomparso al momento della sua ripartenza verso Malpensa. Quella sera stessa, intorno alle otto, Del Grande è stato rintracciato dai carabinieri e ieri, giovedì 13 novembre, è stato trasferito nella casa lavoro di Alba.
Le Procure di Modena e Varese stanno ricostruendo rispettivamente le modalità dell’allontanamento dalla struttura detentiva nel Modenese e gli spostamenti del cinquantenne tra i boschi e il lago di Monate.
L’ipotesi di reato contestata – agevolazione dell’evasione, articolo 391 del Codice penale – prevede fino a due anni di reclusione.
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