NEI BOSCHI
Fungo da record nei boschi di Gorla
Grosso esemplare trovato da Gianfranco Landoni
La “buttata” - come la chiamano i fungiatt - è passata e quest’anno ha dato grandissime soddisfazioni a chi è animato da quella che, nell’universo micologico, chiamano “passionaccia”. Ma il fungo, per chi ama raccoglierlo, è sempre generoso verso i suoi appassionati e regala anche sorprese e momenti di gioia che ripagano della fatica. Come è successo a Gianfranco Landoni di Gorla Minore. Nel suo cercare fra i boschi del suo paese e nella frazione di Prospiano si è imbattuto in un fungo dalle dimensioni gigantesche. Lo stesso Landoni spiega che di solito la circonferenza è compresa fra i 10 e i 12 centimetri mentre l’esemplare da lui trovato sfiora il mezzo metro (per la precisione 49 centimetri). Lo stesso Landoni, prima di raccoglierlo, lo ha ammirato: quasi non credeva ai suoi occhi.
Superato il momento di stupore, lo ha cucinato e parzialmente conservato, quale ricordo di un momento davvero particolare nella sua carriera di fungiatt esperto.
Vale la pena sottolineare, ancora una volta, che i funghi vanno conosciuti ed è bene rivolgersi sempre a esperti per evitare qualsiasi problema. Certo è che Gianfranco Landoni fa parte di una famiglia, quella dei Vanetti di Gorla Maggiore, che non solo conosce i funghi ma ha anche una grande passione nella ricerca e nella raccolta. Una raccolta che questa volta entra, idealmente, nel libro dei record.
LA PRECISAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA
Sul ritrovamento è intervenuto Mario Cervini, presidente del gruppo di Varese dell’Associazione Micologica Bresadola, che ha fatto presente come «il fungo in oggetto, così come fotografato, non è il cosiddetto "biancone" (nome dialettale locale molto usato per identificare la specie Clitocybe nebularis) ma un'altra specie ovvero il Leucopaxillus giganteus, che si chiama così proprio per le notevoli dimensioni che può raggiungere». «Il riconoscimento dei funghi è piuttosto complicato - prosegue - e noi suggeriamo di fare una verifica preliminare ed avere un parere attendibile da un micologo dell'Asl o da una associazione micologica come la nostra».
«Da ultimo - conclude - è necessario ricordare che il citato "biancone" (Clitocybe nebularis) benché largamente consumato è una specie dalla commestibilità controversa e talora soggetto ad intossicazioni. Per tale ragione già da anni è stato tolto dall'elenco dei funghi commestibili ammessi alla vendita e sconsigliato al consumo dal Ministero della Sanità».
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