LE OPINIONI
Il premio Oscar che unisce i bambini
Christian Bale apre “Together California”, un centro per far vivere assieme fratelli e sorelle in affido
Tutti conoscono Christian Bale per aver interpretato il Batman depresso della trilogia di Christopher Nolan ma, personalmente, la sua interpretazione alla quale siamo più legati è... la prima. Pochi ricordano infatti che l’attore premio Oscar per “The Fighter” debuttò sul grande schermo in quello che forse è il film più sottovalutato di Steven Spielberg, “L’impero del sole”. L’allora 13enne Bale interpretava Jamie Graham, figlio di una ricca famiglia inglese, che rimane solo a Shanghai durante l’invasione dei giapponesi nel 1941: il ragazzo, un presuntuoso e saccente damerino, sarà costretto dagli eventi a cavarsela, finendo anche in un campo di concentramento. Un coming of age duro e toccante, elevato a meraviglia dal tocco di Spielberg ma pure dell’interpretazione da fuoriclasse in erba di Bale che regge sulle spalle un ruolo complesso proprio per la maturazione del personaggio, segnato irrimediabilmente da un’esperienza che nessuno bambino dovrebbe vivere. L’abbandono con le sue conseguenze è uno dei temi forti del film e non possiamo pensare che il Bale ragazzino non sia rimasto colpito emotivamente da quello che vive sulla propria pelle questo novello Pinocchio nell’incomprensibile mondo degli adulti. Se così non fosse, forse l’attore britannico non avrebbe mai messo in pratica il progetto al quale sta lavorando da 16 anni e che sta vedendo finalmente la luce in questi mesi. Si tratta di “Together California”, un rifugio per bambini senza famiglia. Ma, attenzione, non parliamo solo di una casa famiglia, ma di un autentico villaggio che si pone il compito di provare a risolvere uno degli aspetti più controversi dell’affidamento. «Ho incontrati numerosi bambini che mi hanno raccontato che il giorno peggiore della loro vita non è stato essere portati via dai genitori, ma essere separati dai propri fratelli e sorelle», ha affermato Bale ricordando la visita a una casa famiglia a Los Angeles di tanti anni fa. Uno in particolare, Malik, gli chiese se sarebbe mai riuscito a rivedere la sorellina. Già, perché capita spessissimo che fratelli e sorelle vengano separati per essere affidati a famiglie che non possono occuparsi di più di un bambino alla volta. Questo per facilitarne l’affido ma andando contro le basi della psicologia infantile. Ecco perché dopo quella visita così scioccante, Bale ha iniziato il percorso di elaborazione di un progetto che pareva folle: dodici case familiari, un centro comunitario di 650 metri quadrati, giardini e aree gioco per ospitare coppie affidatarie e fratelli e sorelle senza genitori ai quali dare la chance di continuare a crescere assieme.
Bale si è mosso nell’ombra, senza farsi pubblicità, coinvolgendo amici facoltosi tra i quali Leonardo DiCaprio e, dopo tre lustri di battaglia è andato a dama, tanto che l’obiettivo è ospitare le prime famiglie di “Together California” all’inizio del 2026. Un risultato che ha saputo sorpassare perplessità di presunti esperti e ostacoli burocratici di ogni tipo perché l’attore ha saputo tenere duro, memore della domanda di Malik: «Hollywood mi ha insegnato a interpretare l’eroe, Together California a resistere da eroe», ha affermato Bale e non possiamo non tornare a “L’impero del sole” e ripensare ai tanti Jamie di Together California che, incrociando lo sguardo del proprio fratello o sorella, potranno dimenticare per un attimo quanto è difficile la vita.
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