ROMA
In Puglia e Basilicata criticità, anche per acqua potabile
(ANSA) - ROMA, 06 NOV - La drammaticità della peggiore
situazione idrica di sempre in Basilicata è ben rappresentata
dai numeri: -24 milioni di metri cubi d'acqua rispetto al 2024
nei bacini, dove i volumi rimanenti sono mln. mc.86,43. Senza un
netto cambio di tendenza meteorologico nei prossimi mesi, è
facile immaginare altre stagioni difficili per gli agricoltori
lucani.
Lo scrive l'Anbi spiegando che si tratta delle stesse
preoccupazioni, che sta vivendo la provincia di Foggia, dove
nonostante i rilasci idrici centellinati, i bacini si stanno
inesorabilmente svuotando; a meno di provvidenziali
precipitazioni, l'invaso di Occhito toccherà il volume morto
nella prossima settimana (mancano solo mc. 1.792.000) con
conseguente stop ai prelievi, se non a fini emergenziali.
Guardando alle Isole, la condizione idrica della Sicilia è
migliore dell'anno scorso, soprattutto grazie ai maggiori
apporti pluviali (su gran parte dell'Isola, ottobre ha regalato
tra gli 80 e gli oltre 100 millimetri di pioggia con punte di
quasi mm.250 sul Messinese); ciò nonostante, i primi 20 giorni
del mese scorso hanno comportato una riduzione di oltre 9
milioni di metri cubi nei volumi idrici nei bacini.
In Sardegna, i bacini trattengono solo il 37% dell'acqua
invasabile ed il deficit sul 2024 è di ben 54 milioni di metri
cubi. I volumi attualmente trattenuti nei serbatoi sono i più
scarsi da almeno 15 anni: a Nord-Ovest, nella Nurra, mancano
all'appello oltre 100 milioni di metri cubi d'acqua e quella,
che rimane, costituisce appena il 5,88% dei volumi d'invaso
autorizzati; è crisi anche nell'Alto Cixerri (i bacini sono al
7,27% dell'invasabile) e nel sistema idrico di Posada (il bacino
Maccheronis trattiene soltanto il 7,85% del volume autorizzato).
Positivo è invece il bilancio idrico nell'Ogliastra (invasi
al 76,59% di riempimento) e nell'Alto Taloro (61,69%).
"Tale situazione è esemplare della necessità di implementare le
infrastrutture, già presenti in Sardegna ma non nel resto
d'Italia, per trasportare le acque da un territorio all'altro"
spiega Francesco Vincenzi, presidente di Anbi (Associazione
Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue).
(ANSA).
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