REGIONE LOMBARDIA
Recupero e donazione di medicine contro la povertà sanitaria
Passa la legge regionale proposta da Garavaglia. La soddisfazione dei consiglieri Licata e Astuti
Approvata ieri, mercoledì 25 novembre, in Regione Lombardia, la legge per il contrasto alla povertà sanitaria, promossa dal capogruppo di Fratelli d’Italia Christian Garavaglia che l’ha definita «un passo avanti per la comunità lombarda». La notizia viene sottolineata con soddisfazione dal consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Licata, che spiega come questa legge sostenga «le attività solidali di recupero e donazione di medicinali e altri prodotti farmaceutici invenduti o inutilizzati». Nel suo intervento in aula Licata ha voluto «ringraziare tutte le realtà che abbiamo avuto modo di ascoltare sul tema durante le audizioni in Commissione Sanità: il Banco Farmaceutico, le associazioni, gli enti del Terzo Settore, i volontari. Le loro testimonianze ci hanno restituito un grande chiarezza che cosa significhi oggi, concretamente, vivere la povertà sanitaria in Lombardia».
ASTUTI: «LAVORO CONDIVISO»
«Si tratta di una buona legge - commenta il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti - frutto di un lavoro condiviso, che si inserisce nel solco della Legge Gadda (166/2016), voluta dal Partito Democratico per contrastare lo spreco e favorire il recupero di farmaci e alimenti. Una normativa che, in quasi dieci anni, ha dato risultati importanti”». Astuti prosegue: «“La legge regionale approvata è complementare al progetto di legge presentato da Pierfrancesco Majorino per garantire l’assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora, una proposta che auspichiamo possa arrivare in aula al più presto. Con questa legge, intanto, si interviene su un’emergenza reale e ben documentata anche dall’Istat – conclude il consigliere dem -: in Lombardia, a causa delle politiche sanitarie della destra, che tutelano solo chi può permettersi di pagare le cure, moltissimi cittadini in difficoltà sono costretti a rinunciare a prestazioni sanitarie e ai farmaci prescritti».
GARAVAGLIA: «ATTO SOLIDALE E SUSSIDIARIO»
«Il progetto di legge approvato all’unanimità in Aula, contro la povertà farmaceutica, che ho fortemente voluto, non solo si prende cura dei più fragili e bisognosi, ma rappresenta un atto solidale e sussidiario, valorizzando il volontario, quale perno fondamentale della nostra società» spiega Christian Garavaglia. E aggiunge: «Con il PDL (progetto di legge n.d.r.) numero 120 la Regione Lombardia compie un passo importante nel fronteggiare la cosiddetta povertà farmaceutica, che coinvolge cittadini e nuclei familiari, che non possono permettersi l’acquisto dei farmaci per curarsi. È nostro impegno offrire risposte tangibili, concrete e percorribili, ovviamente stiamo parlando di farmaci non scaduti, che sono frutto di eccedenze di produzioni o farmaci inutilizzati e non più utili per alcuni cittadini o donazioni di privati» ha continuato Garavaglia.
I NUMERI
Il progetto nasce in un contesto contemporaneo caratterizzato da numeri rilevanti considerato che nel 2024 ben 463.176 persone, pari a 7 ogni 1.000 residenti, hanno dovuto rivolgersi a enti assistenziali per ottenere gratuitamente medicinali, che altrimenti non avrebbero potuto acquistare. Significativo anche quanto emerge nel quadro lombardo dove, per l’anno 2022, 401 enti convenzionati con Banco Farmaceutico, hanno supportato quasi 89mila persone, con una richiesta di oltre 196mila confezioni. Durante la Giornata di Raccolta del Farmaco 2024, inoltre, sono state raccolte 144.046 confezioni, per un valore di 1,3 milioni di euro, sufficienti ad aiutare oltre 109mila cittadini. «Con tale legge si valorizza il ruolo fondamentale del Volontariato in un’ottica sussidiaria in quanto tra produttori, farmacie e Banco Farmaceutico, enti del Terzo Settore sono possibili accordi per il recupero e la donazione di medicinali, altri prodotti farmaceutici, presidi e beni sanitari» ha evidenziato Garavaglia.
BAFFI: «
“Il progetto di legge di Fratelli d’Italia ha visto una fase di ascolto dei portatori di interessi, rendendo ancor più partecipato il processo decisionale, con un fattivo lavoro svolto in Terza Commissione” – ha commentato Patrizia Baffi, presidente della Commissione Sanità -. In tale sede, sono emerse, infatti, indicazioni utili, che ci hanno permesso poi di addivenire ad un testo normativo il più concreto e funzionale possibile, per rispondere ancor meglio al bisogno di tanti lombardi di potersi curare, pur nelle estreme difficoltà economiche». Nello specifico il progetto di legge prevede: un finanziamento iniziale di 200.000 euro; campagne informative e giornate regionali di raccolta dei farmaci; sostegni economici e strumenti di coprogettazione per gli enti del Terzo settore; la messa in rete di farmacie, imprese farmaceutiche e realtà assistenziali; la creazione di un Osservatorio regionale dedicato al fenomeno della povertà sanitaria. «Questa proposta – conclude Garavaglia – rappresenta una novità in Italia: per la prima volta una Regione interviene in modo puntuale su questo tema, nel rispetto della norma statale, trasformando i medicinali, beni e presidi sanitari, inutilizzati, da costo di smaltimento a risorsa preziosa destinata a chi è in difficoltà. La Lombardia continua in concreto ad essere un laboratorio di buone pratiche sociali, sussidiarie e sanitarie, sempre a sostegno dei più fragili».
IL RINGRAZIAMENTO
«Ringrazio di cuore, a nome mio, e di tutta la Fondazione Banco Farmaceutico, il capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Christian Garavaglia e Regione Lombardia per questa importate iniziativa legislativa volta a migliorare le condizioni delle persone più deboli e indigenti le parole di Franco Lo Mauro, direttore Generale Fondazione Banco Farmaceutico -. E, in particolare, di quelle che, per ragioni economiche e di fragilità sociali, non riescono ad accedere alle cure. Si tratta di un’iniziativa essenziale, non tanto e non solo perché incontra il bisogno concreto di queste persone, alle quali Banco Farmaceutico tenta di rispondere recuperando e raccogliendo beni sanitari da donare alle realtà socio-assistenziali; ma anche perché, oltre a incontrare un’esigenza oggettiva, mostra particolare attenzione nei confronti del Terzo settore socio-sanitario; un’attenzione che si esprime certamente nell’essenziale elargizione di risorse, ma anche nel trovare risposta insieme ai problemi delle persone povere, attraverso la forma della co-progettazione e della co-programmazione. Si tratta del riconoscimento del valore che il sistema non profit ricopre nel contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario, e siamo felici di aver potuto far parte di questo nuovo percorso che vede uniti le istituzioni e il Terzo settore nella costruzione del bene comune».
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