L’ALLARME
Nastrini bianchi: psicosi furti a Casbeno
I residenti temono che si tratti di segnali dei ladri
A Varese, nei rioni tranquilli di Casbeno e Bobbiate, il timore dei furti sta degenerando in una psicosi. L’aria è densa di sospetto, e ogni ombra o rumore notturno alimenta il timore che i confini della propria casa siano stati violati, o peggio, siano già segnati.
A Casbeno, un dettaglio agghiacciante sta terrorizzando i residenti: l’improvvisa comparsa di strani nastrini bianchi su alcuni cancelli d’ingresso. Non è chiaro chi li abbia lasciati, né perché. L’ipotesi più diffusa e inquietante è che siano opera dei ladri: criptici marcatori usati per mappare la zona, per comunicare in un codice silenzioso le case già “attenzionate” o i piani d’incursione. Sono segni premonitori, lasciati in bella vista, come un conto alla rovescia silenzioso.
Si fingono sportivi
Intanto, sempre a Casbeno, la strategia dei malviventi sembra rasentare l’audacia sfrontata. Si ipotizza che i ladri, per non destare sospetti, giocherebbero persino a basket sui campetti pubblici. Un passatempo banale, un’immagine di normalità usata come perfetto camuffamento. Solo quando il campo si svuota, e l’attenzione dei residenti cala, l’attività ricreativa si trasformerebbe in perlustrazione predatoria della zona circostante.
«Sono ormai giorni che in via Castellini sono state notate presenze strane nella zona campetti. Abbiamo anche trovato una rete abbassata artificialmente come via di fuga verso il viale Europa», racconta un residente. Ma è un’altra scoperta a gelare il sangue: «Stamattina un residente che si sentiva appunto controllato, ha trovato dei nastrini bianchi attaccati al cancello di casa. Ieri sera non c’erano».
Il sospetto è un’ombra che si allunga, come confermano i resoconti sugli strani movimenti avvertiti ieri nel quartiere: «L’altra mattina abbiamo cercato di far una verifica su un sospetto che però appena si è reso conto di essere tenuto d’occhio ha lasciato il punto dove si era piazzato ed è letteralmente scappato probabilmente verso il boschetto dietro i campetti che sbuca sul viale Europa. Quindi stiamo attenti».
Come camaleonti
L’identikit dei malviventi è sfuggente e camaleontico. Non sono solo automuniti, ma si celano anche tra i pendolari. «Negli anni scorsi si scoprì che arrivavano col treno da Laveno, scendevano a Casbeno, percorrevano a piedi il Faido e arrivavano qui a Bobbiate dai boschi, intorno alla Madonnina - rivela un utente -. Ve lo dico perché sono subdoli e magari vi fissate sulle auto, e poi questi arrivano con altri mezzi». La loro strategia è confondere: agiscono in gruppi, si dividono su case non vicine per seminare il panico e confondere le forze dell’ordine. «Così scattava l’antifurto in una villa, arrivava la pattuglia, e loro rubavano in altre case».
Con l’arrivo dell’autunno e la notte che cala come un velo scuro sulla città, l’ondata di furti è ricominciata. Laura Ponzin, referente del gruppo di controllo di vicinato di Bobbiate, ha allertato la Polizia locale, ma l’unica vera difesa resta la vigilanza collettiva. L’appello è un monito: mantenere le luci accese in casa la sera, non lasciare nulla di intentato, e segnalare immediatamente ogni minimo, insignificante movimento che alimenta il sospetto. Solo con occhi aperti e comunità unita si può sperare di squarciare il velo di paura che avvolge Casbeno e Bobbiate.
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