MASNAGO
Varese, salasso dopo la spesa al supermercato
Primi 90 minuti gratis, poi la penale di 40 euro. Arrivano avvisi e proteste

Fare un salto al supermercato, sbrigare qualche commissione e tornare a casa. Un’operazione che per alcuni varesini si è trasformata in una spesa ben più salata del previsto. Nel parcheggio di via Sanvito del noto punto vendita aperto fino a mezzanotte, infatti, sono comparse le prime “multe” - o meglio “penali contrattuali” - per chi ha superato il nuovo limite di 90 minuti di sosta gratuita. Il sistema, introdotto da poco e forse non ancora conosciuto da tutti, è gestito da una società tedesca (operativa in Italia con sede a Bolzano) e prevede il rilevamento automatico del tempo di permanenza grazie a telecamere posizionate agli ingressi e alle uscite. Niente barriere, biglietti o parchimetri: l’orologio parte non appena l’auto entra nell’area e si ferma quando esce.
«PARCHEGGIO PRIVATO»
Le regole sono indicate su cartelli all’ingresso del supermercato (l’area è segnalata come “parcheggio privato”), ma diversi residenti - o forse anche clienti abituali delle attività circostanti - raccontano di non essersi accorti del cambiamento. E così, recatisi a fare la spesa o a sbrigare altre commissioni, hanno sforato il tempo massimo, ricevendo a casa una richiesta di pagamento di 40 euro (a qualcuno viene anche contestato il pagamento dei costi di sollecito, un’altra decina di euro). Alcuni segnalano di aver ricevuto l’avviso solo con la lettera arrivata per posta, senza alcun preavviso visibile al momento dell’uscita. Il supermercato in questione, nato come punto vendita che garantisce un’apertura prolungata, punta a un servizio rapido: non è un luogo dove si fanno scorte per la dispensa, ma un punto di rifornimento veloce. In quest’ottica, 90 minuti vengono ritenuti più che sufficienti per completare la spesa.
«GESTIONE ESTERNA»
Dal Carrefour di via Sanvito fanno sapere - in maniera informale - che la gestione della sosta non è di loro competenza: «Il parcheggio è gestito interamente da una società esterna, noi non interveniamo né nella regolamentazione né nelle eventuali sanzioni». Per avere chiarimenti, abbiamo contattato proprio la società che gestisce sosta e pagamenti, ma al momento dell’uscita di questo articolo non è ancora arrivata alcuna risposta ufficiale.
LE PROTESTE
Le lamentele raccolte finora non riguardano tanto la presenza dei cartelli, quanto l’impossibilità di monitorare in tempo reale la durata della sosta. Anche Altroconsumo (organizzazione di difesa dei consumatori) evidenzia che in Italia sono arrivate numerose segnalazioni analoghe. Intanto a Varese una spesa veloce può diventare un conto amaro. E lo scontrino, in certi casi, non è la cifra più alta che ci si porta a casa.
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