ALÈ
Stop all’incubo dei call center. Forse ci siamo
Doppia direttiva dell’Agcom per tutelare i consumatori. Le date da segnare sul calendario: il 19 agosto e il 19 novembre

Dopo il totale fallimento del Registro delle opposizioni, che prometteva di eliminare le chiamate di telemarketing, è lecito avere qualche dubbio. Ma, come si diceva una volta, la speranza è l’ultima a morire. Per sapere se questa stretta avrà maggior fortuna della precedente oppure sarà un altro inutile colabrodo basterà tenere d’occhio il calendario. Sono due infatti le date da cerchiare in rosso: il prossimo 19 agosto e poi il 19 novembre. Scatterà infatti tra un mese quanto previsto da una delibera dell’Agcom, approvata il 30 maggio scorso, per rafforzare la trasparenza delle condizioni dell’offerta dei servizi di comunicazione elettronica e per contrastare la pratica del cosiddetto spoofing, ossia l’illegittima modifica del numero telefonico del chiamante.
Le nuove disposizioni, spiega l’Agcom, «prevedono una serie di misure tecniche per contrastare il fenomeno del telemarketing e teleselling aggressivo e illegale (attraverso l’utilizzo di un numero telefonico inesistente e non registrato, per impedirne l'identificazione), sia le frodi perpetrate utilizzando un numero telefonico modificato in modo da presentarsi all’utente chiamato come un soggetto pubblico (ad esempio forze dell’ordine) o privato (ad esempio una banca)». Nello specifico, e qui veniamo al sodo, è in particolare previsto il blocco delle chiamate provenienti dall’estero verso l’Italia che espongano un identificativo del chiamante corrispondente, in modo illegittimo, a un numero italiano.
Secondo le rilevazioni dell'associazione Arte (Associazione Reseller e Trader dell'Energia), il 97% delle telefonate che arrivano da presunti operatori del mercato energetico è falso. Non solo: ogni anno vengono segnalati oltre 10.000 episodi di truffe legate a numeri camuffati, con perdite medie che oscillano tra i 150 e i 200 euro per famiglia. Il secondo step dell’offensiva targata Agcom riguarderà invece, a partire dal 19 novembre, il blocco dei “finti” numeri che sembrano provenire da cellulari italiani. Insomma, non sarà il rimedio a tutti i mali, ma forse un piccolo argine a un’onda di piena che pare non conoscere sosta. Weekend, feste comandate, orari serali o quasi notturni: ormai i call center chiamano senza sosta, proponendo di tutto, dal nuovo contratto per luce o gas fino agli investimenti di fantomatici gruppi legati alla famiglia Berlusconi. Questa mossa dell’Agcom sarà sufficiente a migliorare la situazione? Non resta che attendere.
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