MUSICA
The Chemical Brothers: da Manchester ai Magazzini
A Milano il 23 novembre. Il loro stile? Un mix di techno, big beat, house e musica sperimentale
Nella vita di una persona come di un locale, compiere trent’anni significa prendere coscienza di un rito di passaggio verso la definitiva età adulta. Da questo punto di vista i Magazzini Generali di Milano hanno bruciato le tappe. Di storie ed esperienza, il locale di via Pietrasanta è già avvezzo da diverso tempo. Ma se è prassi comune festeggiare i compleanni, allora il trentennale va celebrato con cura e sfarzo. Con qualcuno di speciale a officiarlo. Magari con qualcuno che ha cambiato il corso della musica elettronica nel mondo. Perché no: con The Chemical Brothers. Il leggendario duo di disc-jockey di Manchester approda ai Magazzini sabato 22 novembre alle 23, per un evento dal vivo che è anche omaggio a uno dei nightclub più prestigiosi d’Italia.
Considerati l’influenza principale del djing internazionale, i Chemical Brothers sono monumenti viventi della consolle. Formati da Ed Simons e Tom Rowlands, dagli esordi dei primi anni Novanta fino ai giorni nostri hanno vissuto in prima persone tendenze e svolte della scena clubbing, sicuramente avvantaggiati dal contesto britannico, che nell’ultimo decennio del secolo scorso ha profondamente segnato dettami e movenze della cultura rave. Simons e Rowlands sono annoverati tra i decisivi fautori dell’avvento del Big Beat, un eclettico e coinvolgente mix di sonorità suggellato proprio dai Nineties, in cui alle solidi basi techno si combinavano un andamento ritmico breakdown, sussulti psichedelici, incursioni nel trip hop e persino un particolare interesse per il sound rock. Tutt’altro che un’accozzaglia, ma un’emulsione ben congegnata, anzi rivelatasi perfetta per descrivere i meandri più allucinati dell’underground d’Albione, al cui successo, oltre ai Brothers, contribuirono con inconfutabile merito collettivi e disc-jockey come i Prodigy, Fatboy Slim e i Crystal Method. Fu in quel focolaio di musiche e suggestioni che i due fratelli chimici svilupparono una propria personale attitudine performativa, una propensione li vide concepire esibizioni dal forte impatto visivo, con ampio ausilio di effetti visuali e animazione multimediale. A tale cifra stilistica non verrà meno neanche il dj set milanese, e chissà che magari non ci sia da aspettarsi qualche pirotecnia ad hoc per festeggiare l’ambito traguardo trentennale dei “Magazza”. Simons e Rowlands, comunque, non si crogiolano certo nel passato. La loro attività continua a essere indefessa, spaziando tra media e nuove forme di ricerca sonora. Se è vero che il loro più recente album, For That Beautiful Feeling, è di due anni fa, lo è altrettanto il fatto che questo vuoto discografico è stato riempito da altre affascinanti partecipazioni. Soprattutto quella alla serie M – Il figlio del secolo, in cui Luca Marinelli interpreta il Benito Mussolini descritto dalle pagine di Antonio Scurati. La colonna sonora porta proprio la firma dei Chemical Brothers, non nuovi a operazioni di questo tipo in campo cinematografico. È infatti loro la soundtrack di Hanna (2011), regia di Joe Wright (lo stesso, guarda caso, di M), ma anche quella di Codice criminale del 2016, con Michael Fassbender e Brendan Gleeson.
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