QUARTIERI AL CENTRO
Sant’Edoardo: «Qui abbiamo tutto»
Per i residenti l’unico problema è il traffico. L’unico neo è l’assenza di una piazza, il quartiere manca di un vero centro
Un quartiere che fa da sé. Questa l’immagine di Sant’Edoardo che emerge dalle parole di commercianti e residenti. Fra l’ampia gamma di servizi offerti e il verde accogliente dei viali alberati, sembra davvero che il rione non manchi di nulla. Gli unici nei? L’assenza di una piazza e l’annoso problema del traffico. «Un residente di Sant’Edoardo ha a distanza ravvicinata tutto ciò che gli può servire» sostiene Alessandro Tagliabue, titolare della storica cartoleria di Viale Alfieri, che qui oltre al lavoro ha anche la casa.
SCUOLE E SUPERMERCATI
Un’affermazione che qualcuno potrebbe giudicare “di parte”, la sua, ma che un giro per il quartiere basta a confermare: a Sant’Edoardo ci sono una farmacia, due supermercati (il Tigros e l’Aldi), ristoranti per tutti i gusti (fra cui due pizzerie, due giapponesi e un cinese); e poi una scuola materna, tre primarie, le medie Bellotti e un liceo scientifico; un’autoscuola, una società calcistica (l’Ardor), una palestra, una piscina (la Bustese) e il palazzo dello sport Piantanida. E si potrebbe proseguire ancora, citando tre macellerie, una vinoteca, due parrucchieri, una stamperia, uno sportello bancario e via dicendo. «A Sant’Edoardo c’è tutto» sintetizza Alessandro Lavazza, responsabile del settore giovanile dell’Ardor: «Manca solo la famosa piazza». Sulla presenza di uno spazio centrale, in effetti, si misurerebbe l’unico “di più” dei rioni limitrofi (Borsano e Sacconago) rispetto a questo quartiere. C’è chi prova a rivendicare per Sant’Edoardo il possesso di Piazza don Angelo Volontè, di fronte alla Chiesa di Santa Croce: parrocchia, quest’ultima, effettivamente affiliata a Sant’Edoardo – e che tuttavia, sulla carta geografica, risulta collocata a Borsano. Nessun dubbio, dunque: Sant’Edoardo è un quartiere senza un vero centro, e che di conseguenza vive sulle strade. «Qui le attività commerciali sono dislocate lungo la tratta dei viali Alfieri, Pirandello, Boccaccio e Milazzo» spiega l’edicolante Tagliabue, delineando il quadro di un rione che, mancando di un suo cuore, è tenuto in funzione da una rete di arterie principali. Non dev’essere un caso che qui a Sant’Edoardo, dove le strade sono così importanti, ci sia una lunga storia di problemi con la viabilità: il sovraffollamento di veicoli alle ore di punta, in particolare, è un fenomeno tristemente consueto. «La criticità maggiore del nostro quartiere è il traffico» afferma Tagliabue: «E parlo soprattutto dei mezzi più grossi: spesso qui, sulla direttrice dei viali Alfieri e Pirandello, circolano autocarri e autotreni che non sempre, secondo me, hanno l’autorizzazione».
LE STRADE PERICOLOSE
«Su questa strada ci sono la chiesa, l’asilo e la scuola primaria, e passano costantemente molti tir, è molto pericoloso» concorda Emanuele Gambertoglio, collaboratore presso Cattolica Assicurazioni: «Basti pensare che ogni giorno, tra chi parcheggia sul viale, c’è sempre qualcuno che si trova uno specchietto a terra». Come limitare il pericolo costituito da mezzi del genere? Secondo Gambertoglio «ci vorrebbero dei divieti specifici, oppure dei controlli più massicci». Ma una soluzione definitiva non è ancora stata presa, per quella che parrebbe l’unica vera difficoltà di un rione altrimenti perfetto.
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