CARLO LUCARELLI
Insieme al lupo nella metà oscura

«Cappuccetto Rosso» e l’ossessione seicentesca per la licantropia legata all’aggressione, nel 1598, di due fratelli, in un bosco della regione francese della Jura, da parte di una creatura apparentemente simile a un lupo, ma che in realtà era una ragazza che si credeva lupo mannaro e che fu condannata al rogo.
La morte prematura dei bambini nell’Ottocento, sorte che tocca anche al fratello maggiore di James Matthew Barrie, l’autore di «Peter Pan», il cui protagonista è un malinconico angelo della morte che traghetta i piccoli verso un mondo migliore.
Il cucciolo del «Brutto Anatroccolo», solo, diverso dagli altri, che cresce nel dolore prima di trasformarsi in un meraviglioso cigno, che è la storia del povero Hans Christian Andersen, il suo autore, bambino emarginato a cui la strega del paese predice un futuro luminoso e che diventerà famoso.
Gilled De Rais, eroe nazionale condotto al patibolo nel 1440 con l’accusa di aver ucciso centinaia di ragazzi dopo averne abusato, e che veniva chiamato Barbablù.
Che le fiabe avessero nella loro natura primaria uno sfondo “horror” solo in seguito edulcorato per i bambini non è una novità. Quello che però fa Carlo Lucarelli con In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe, la nuova serie di Sky Arte in onda il giovedì alle 21.15 dal 15 febbraio al 29 marzo e on demand e in streaming su Now Tv, va oltre: narra i segreti nascosti nei racconti del “c’era” una volta, la «metà oscura oscura delle fiabe», come sottolinea lo stesso Lucarelli.
Con il metodo che lo contraddistingue già nelle sue narrazioni: narrativo, giallo e misterioso. Collegandosi alla storia e alla storia dell’arte. Ogni volta ospitando un altro scrittore, ma anche criminologi, come Massimo Picozzi, e antropologi e con l’accompagnamento di illustrazioni animate, svela i risvolti insoliti, avventurosi, terribili e spaventosi all’interno delle fiabe, nella vita dei loro autori, nei fatti di cronaca che le hanno ispirate, nei costumi delle epoche in cui sono nate.
L’idea è nata dallo stesso Lucarelli e da Mauro Smocovich. «Studiando e raccogliendo materiale su fiabe e favole – spiega Lucarelli – ci è venuto in mente di raccontare, con il nostro metodo, quella metà così oscura delle fiabe. Noi abbiamo iniziato a conoscerle come una sorta di racconti horror già da un po’ di tempo, poi ci siamo accorti che raccontano un pezzo del tempo in cui sono state scritte, sicuramente un po’ anche di quello in cui viviamo adesso, che i personaggi hanno tantissime cose dentro: queste sono le varie sfaccettature che ha una fiaba».
Da qui uno sviluppo che, partendo da Cappuccetto Rosso e passando per Il Piccolo Principe, Barbablù, La Bella e La Bestia, i fratelli Grimm, Peter Pan, Il Brutto Anatroccolo fino a Hansel e Gretel, ci porta a scoprire i contesti storici e a riscoprire i risvolti dei racconti e dei loro personaggi.
Perché le fiabe, alla fine, un substrato noir ce l’hanno. E uno scrittore di gialli e noir come Lucarelli lo sa. «Per me le fiabe sono state importanti per tante sfumature e sfaccettature – ammette -. Io appartengo alla generazione che di fiabe ne ha sentite raccontare tante, da mia mamma, da mia nonna, avevo raccolte infinite di fiabe da tutto il mondo. E ho messo insieme i due aspetti delle fiabe. Perché è vero che da una parte le fiabe sono anche molto violente, pensiamo a Cappuccetto Rosso, a quanto era terribile già pensare al lupo squartato, sventrato, e la versione precedente era ancora più spaventosa. Le fiabe ci hanno costruito un immaginario horror, ma, come tutte le cose fatte bene, hanno dentro molto altro. Hansel e Gretel è una storia spaventosa, due bambini in una gabbia con una strega che vuole mangiarli è qualcosa per cui un bambino non dormirebbe di notte. Però prima c’era anche un padre che abbandona i figli, una matrigna, una mamma che non c’è più: ci sono dinamiche drammatiche e struggenti che a me facevano paura ma allo stesso tempo mi facevano piangere. Questo ci fa capire che in una storia, per quanto violenta, ci sono tante sfumature che hanno a che fare con i sentimenti. Il mio modo di costruire romanzi è pieno di cose che vengono dalle fiabe». Ogni puntata sarà preceduta dalla pubblicazione di un podcast con contenuti originali, disponibile il venerdì dal 12 febbraio.
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