IL GAMER
Da Cunardo al mondo. Di Fifa

Il Messi di Fifa, il più celebre videogioco sul calcio, si chiama Diego Campagnani, ha 23 anni ed è di Cunardo. Una passione che è diventata una professione visto che, da qualche anno, il gaming è stato ampiamente sdoganato rispetto a quando era semplicemente un passatempo da “divano”.
Ora ci sono vere e proprie competizioni mondiali, con migliaia di appassionati. Tanto che gli e-sports sono stati anche presi in considerazione per essere inseriti nel programma delle Olimpiadi. Ce la faranno? Chissà. Di certo si tratta di un fenomeno in ascesa esponenziale.
Basta sentire qualche aneddoto di Diego, alias Crazy_Fat_Gamer della “scuderia” Qlash team: «In questi anni ho vissuto il boom del nostro mondo – racconta -. All’inizio i tornei erano una sorta di esibizione curiosa nei centri commerciali. Ora, invece, ci sono delle competizioni organizzate da grandi gruppi, con centinaia di migliaia di telespettatori connessi online».
Il campione cunardese ha iniziato a giocare seriamente nel 2014, poi è passato a partecipare a qualche torneo italiano. Vinceva. E allora, come capita in molti videogiochi, è passato al livello successivo, fino a raggiungere la vetta: «Ho vinto il campionato italiano di Fifa nel 2016 e nel 2018, con cui ho potuto partecipare alla mia prima competizione internazionale. L’anno successivo sono arrivato fra i primi quattro della Liga spagnola e nel 2020 ho vinto la Fut Champions Cup 2, diventando il numero 1 al mondo di Fifa 20». Come Djokovic nel tennis, per intendersi.
E, adesso, è arrivata la chiamata del Milan. Sì, i rossoneri: «L’obiettivo è quello di far bene nella E-Serie A e poi di qualificarmi per il Mondiale». Sempre con lo stile forgiato negli anni che gli ha permesso di diventare una sorta di E-Pallone d’oro: «Amo la difesa e il contropiede all’italiana, ma con davanti il doppio Ronaldo, il Fenomeno dell’Inter e CR7». Già perché a Fifa, si può costruire la propria squadra a piacimento, pescando da giocatori del passato e del presente. Un sogno. Ma anche un lavoro: «La mia giornata tipo – aggiunge l’e-campione – inizia con la sveglia alle 10, poi mi collego live su Twitch verso le 14. Resto online il pomeriggio, mi alleno, riposo e riprendo in serata. Al giorno si collegano al mio live, anche 4-5000 persone. È diventato il mio lavoro, faccio il giocatore professionista, tanto che ho aperto la Partita Iva e, fra dieci anni, mi vedo ancora in questo mondo, magari come allenatore dei più giovani».
A confermare che i videogiochi stanno sempre più uscendo dalla “nicchia” vi è una sorta di effetto pandemia, visto che durante il 2020 il settore ha avuto un incremento esponenziale.
A confermarlo ulteriormente arriva una nuova ricerca indipendente, condotta su mille soggetti dal sito di rating di giochi online GamblersPick, da cui emergono alcuni dati interessanti: una persona su cinque ha acquistato la prima console della sua vita durante la pandemia e circa il 44% dei giocatori afferma di aver giocato di più durante la pandemia rispetto al solito. Il 33% dei player ha in programma di fare il salto di qualità, comprando una consolle ancor più performante. E sognare, magari, di essere il Campagnani del 2030.
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