DA VEDERE
De Montel: un’oasi di relax e glamour nelle ex scuderie
A Milano il più grande parco termale urbano naturale d’Italia e d’Europa, progettato come spazio mutisensoriale e culturale

Negli Anni Venti erano uno degli emblemi di San Siro, realizzate in stile Liberty su progetto di Paolo Vietti Violi, designer nel campo delle strutture sportive e a loro complementari, con la probabile partecipazione di Piero Portaluppi, tra i protagonisti dei principali esempi di rinnovo urbanistico di quegli anni. Oggi, grazie a una conversione urbana dalla loro funzione originaria di stalle e fienili, le ex Scuderie De Montel di Milano sono state trasformate, con un restauro conservativo che ha mantenuto intatti i tratti dell’architettura Liberty unendoli a soluzioni di architettura contemporanea sostenibile e con tecnologie avanzate, nel più grande parco termale urbano naturale d’Italia e d’Europa, De Montel-Terme Milano, che si sviluppa su oltre 16mila metri quadrati tra spazi coperti, percorsi benessere e un Parco Termale. A fare da filo conduttore, l’acqua, sia come risorsa termale, sia come componente estetica e di continuità: elemento centrale, l’acqua termale naturale, proveniente da una falda profonda quasi quattrocento metri e ricca di proprietà benefiche, sgorga in dieci vasche e il Parco è stato progettato come oasi mutisensoriale con spazi culturali per musica, arte e teatro. Con anche un’attenzione alla progettazione energetica passiva, all’approccio “Zero Carbon Emission” con l’obiettivo di contenere il riscaldamento climatico globale, all’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, a una strategia energetica con l’uso del teleriscaldamento e alla piantumazione di oltre 3500 nuove essenze arboree, alberi e cespugli. Inoltre, un sistema di riutilizzo dell’acqua piovana raccoglie quest’ultima in due cisterne interrate e la utilizza per irrigare le aree verdi e fornire acqua di servizio. Le ex Scuderie erano di proprietà di Giuseppe De Montel, imprenditore tessile della seta e grande protagonista nel mondo dei cavalli e dell’ippica nel periodo della Belle Époque, proprietario proprio di stalle di cavalli da corsa, nato a Milano nel 1879 e morto nel Varesotto, a Castiglione Olona, nel 1944, discendente di una famiglia di banchieri di origini ebraiche. Abbandonate per oltre ottant’anni, le Scuderie erano state affidate anche a una congregazione di suore nell’immediato secondo dopoguerra, a fronte della mancanza di eredi. Poi il passaggio allo Stato e un periodo, dagli Anni Settanta, che per la struttura segna un vero e proprio crollo, lasciandola in balia della vegetazione sempre più folta, svuotata di ogni contenuto. Fino alla scoperta, sotto il terreno su cui erano sorte, di acqua termale. Che a poco a poco ha portato a prendere la forma di queste Terme. L’idea di riconversione dell’area è nata nel 2007, quando fu proprio ripristinata la sorgente di acqua termale, iniziando a immaginare per la struttura e per la zona un futuro balneoterapeutico. Nel 2017 la svolta: il Comune di Milano inserisce le scuderie De Montel nella prima edizione del bando “Reinventing cities”, lanciato insieme alla rete di metropoli green C40 che unisce cento città impegnate a combattere il cambiamento climatico trasformando e rigenerando siti urbani inutilizzati e degradati. Con il conseguente progetto di recupero da parte di un team di aziende coordinato dalla Studio Marzorati e da J+S e teso possibile con l’investimento del fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG (IPC) di Azimut Libera Impresa SGR (Gruppo Azimut) in partnership con il gruppo Terme & SPA Italia. Un restauro meticoloso che viene svolto con il controllo della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio e che, dal punto di vista architettonico, ha anche permesso la ricostruzione di elementi quali cuspidi, pennacchi, trabeazioni, modanature anche andati perduti dopo averne individuato il materiale originale, la pulizia di fregi, colonne, cornicioni e rifacimenti che hanno mantenuto gli stessi materiali della costruzione originaria.
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