L’OMICIDIO
Delitto Ravasio, genero e meccanico ai domiciliari
Adilma valuta la richiesta di rito abbreviato
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Tutti accusati di concorso nell’omicidio di Fabio Ravasio, ma non tutti con lo stesso peso. Da giorni il meccanico Fabio Oliva è ai domiciliari, nullaosta alla scarcerazione anche per Fabio Lavezzo, il genero di Adilma Paereira Carneiro, la presunta ideatrice del delitto. Lavezzo, che è assistito dagli avvocati Simone Rigamonti e Giulia Dosso, è riuscito a dimostrare in sede di indagini difensive una sorta di recesso dal patto proposto dalla brasiliana. Il trentaduenne avrebbe dovuto chiudere la strada con un furgone, piazzandosi su un curva, lungo la quale Ravasio il 9 agosto pedalava spensierato, pronto a partire per Mentone con Adilma e i loro gemelli. Ma Lavezzo non lo fece, se ne andò altrove e dunque a parere del pubblico ministero Ciro Caramore il suo sarebbe solo un concorso morale.
Adilma continua a professare la sua estraneità alla progettazione dell’investimento di Ravasio e anzi, l’avvocato Edoardo Lorenzo Rossi non esclude di chiedere il rito abbreviato, che ormai non è più consentito per reati che prevedono l’ergastolo. Contro la brasiliana si è messo nel frattempo anche il fido Marcello Trifone, che all’anagrafe risulta coniuge della brasiliana e padre dei suoi due gemelli. Il cinquantaduenne dopo l’arresto l’aveva sconfessata e scaricata. «Si è presa gioco di me», aveva riconosciuto ma un paio di settimane fa, preso forse dal rimorso o dall’amore mai davvero sopito, decise di revocare l’avvocato Andrea Toscani e quindi di rivedere le sue posizioni. Nei giorni scorsi l’uomo si è ravveduto per l’ennesima volta: ha nominato ancora Andrea Toscani e, salvo scrupoli eteroindotti, dovrebbe tornare sul percorso intrapreso dopo aver scoperto le numerose tresche di Adilma e preso coscienza dei soldi che la moglie gli aveva fatto sperperare. Il legale intende sottoporlo a una consulenza psichiatrica e pure la procura valuta la stessa decisione: la sua fragilità emotiva e cognitiva potrebbe essere la chiave di tanta remissività alla quarantanovenne di San Paolo.
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