SANITÀ E POLITICA
Gallarate, ospedale: «E adesso che cosa avrete da dire?»
L’intervento del sindaco in Consiglio comunale dopo l’accordo trovato in Regione. Ma il Pd resta scettico
«Ora le tante persone che si sono riempite la bocca facendo demagogia sul tema della salute non sapranno più cosa dire». Il sindaco Andrea Cassani, durante il Consiglio comunale di ieri sera, mercoledì 13 novembre, ha commentato così l’incontro avvenuto martedì 12 novembre in Regione Lombardia con il presidente Attilio Fontana, un confronto che ha fornito quelle garanzie richieste dopo la Commissione Sanità delle scorse settimane.
Il capo della giunta di centrodestra non ha dubbi: quelle garanzie messe nero su bianco (in un comunicato stampa) sono la conferma che Regione «mantiene fede alla promessa fatta».
Come anticipa Cassani, un riscontro sarà possibile a breve, dovendo Asst Valle Olona dare indicazioni ad Arexpo su quali funzioni sanitarie mantenere nel Sant’Antonio Abate. Insomma, un passo in avanti da non sottovalutare.
Soddisfatto del confronto con il governatore e la Direzione dell’Assessorato al Welfare anche il capogruppo della Lista Cassani, Michele Aspesi: definisce la situazione «rassicurante» anche sul versante cittadino perché è arrivata la conferma che Gallarate potrà fruire dei «pieni servizi» delle Case di Comunità e della Centrale operativa territoriale di Gallarate entro i prossimi 36/48 mesi, essendo progetti legati al Pnrr.
«A questo punto», ha evidenziato Aspesi, «non credo ci saranno difficoltà a sottoscrivere il secondo accordo di programma nel solco di queste intenzioni da sempre condivise con la Presidenza della Regione e questo è un risultato concreto nel percorso che stiamo affrontando sul futuro del Sant’Antonio Abate». Un riferimento, nemmeno tanto velato, alla mozione presentata da Forza Italia e inserita all’ultimo punto del Consiglio comunale.
Un parere diametralmente opposto rispetto a quello del capogruppo del Partito democratico, Giovanni Pignataro: «Restiamo in attesa di atti ufficiali abbiamo sentito molto parlare di garanzie, rassicurazioni e promesse», ha detto, «per l’Ospedale di Comunità sarebbe interessante che si ponesse attenzione sulla necessità di avere più di 40 posti per un’utenza di 400mila cittadini».
Pignataro ha ricordato che un comunicato simile è stato redatto anche nel 2021, quindi «aspettiamo atti, non comunicati». Anche perché, come emerso durante l’assemblea pubblica di martedì alle Scuderie Martignoni, «i cittadini hanno chiesto un impegno serio delle amministrazioni cittadine per far sì che a Gallarate non rimanga con niente in mano».
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