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Un po’ di varesotto per Bugo

Tutte le classifiche parlano chiaro: Cristian Bugatti, l’album di Bugo (etichetta Mescal) sta facendo furore ovunque e anche i social lo confermano.
Dietro a questo successo c’è anche l’autore di Gallarate Andrea Bonomo, che ha realizzato i brani insieme a Bugo e a Simone Bertolotti (anche direttore d’orchestra al Festival di Sanremo 2020, dove la canzone è stata presentata).
Solo per citare il dato del video di Sincero, su YouTube, ha superato 7 milioni di views.
Il grande concerto in programma inizialmente ieri, venerdì 20 marzo a Milano, previsto al Serraglio e poi spostato all’Alcatraz, si terrà l’8 maggio, mentre le altre tappe del tour sono state annullate.
Ma è lo stesso Bonomo a spiegare la situazione.
Come state affrontando la situazione Coronavirus?
«Avevamo iniziato le prove, ma visti gli sviluppi preoccupanti dell’emergenza sanitaria, ci siamo visti costretti a sospendere. Ad ogni modo ci rifaremo. Tutto questo è solo rimandato».
L’8 maggio ci sarà anche come musicista?
«L’idea era che fossi presente all’Alcatraz, e così dovrebbe essere. Con Bertolotti ho curato gli arrangiamenti del live, quindi in qualche misura sarò presente».
In attesa di maggio, qualche anticipazione?
«La scaletta oltre a ripercorre la carriera di Bugo, propone interamente il nuovo album. Uno spettacolo coinvolgente e di grande musica».
Grande successo per Sincero, come nasce?
«È uno dei primi pezzi sui quali abbiamo buttato l’orecchio. Aveva già vita propria, ma insieme a Cristian e Simone, è diventato quello che tutti oggi conosciamo. È nato un venerdì sera nella sala di casa mia, mentre mia figlia Nilde e mia moglie Giada dormivano sul divano. Facevo un’analisi amara e disincantata del mio vivere, delle aspettative e della cruda realtà. Così è nata, appunto in modo “sincero”. In termini tecnici, Simone, Cristian e io ci siamo resi conto che le strofe sarebbero state adatte ad un cantante diverso da Bugo, e la scelta è caduta su Morgan. Il proseguo della storia è agli onori della cronaca, quindi eviterò di addentrarmici».
Ci parla degli altri brani?
«Quando impazzirò è un’ipotesi, o un quasi pronostico. Anche qui il tema della sincerità è centrale, infatti il pezzo esordisce con: “Quando impazzirò, dirò la verità”. Come mi pare è un brano scanzonato e liberatorio, Al Paese è un’ode al contesto nel quale per la maggiore siamo nati e cresciuti e dove viviamo. L’Italia è fatta soprattutto di paesi. Che ci vuole è il detonatore di tutto questo disco. In Fuori dal mondo parlavamo di quarantena in tempi non sospetti. Mi manca è la canzone più intensa e malinconica, nobilitata ulteriormente dalla presenza di Ermal Meta. Un alieno è un pezzo estremamente energico e ironico, mentre con Stupido Eh? si chiude l’album; Cristian diceva di avere la necessità di un brano emotivo e schietto. C’è dentro la frase “Ho solo bisogno di te, di sentire che c’è, il tuo piede nel letto se non mi addormento”, che ho dedicato a mia moglie».
C’è un filo conduttore?
«È Bugo stesso, con la sua voce e la sua attitudine sempre in bilico ma centratissima. Gli elementi musicali sui quali abbiamo puntato sono senza dubbio i musicisti e la stratificazione naturale del suono. Inoltre devo dar grande merito a Bertolotti, per l’immensa esperienza e sensibilità dimostrate».
E parlando di te?
«Oltre a Bugo ho pubblicato in diversi dischi tra i quali J-Ax, Elodie, Paolo Jannacci. Per il futuro, sto lavorando a diversi progetti con vari artisti, ma per scaramanzia passo la palla e mi rifugio nella mia “cabina armadio studio”».
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