LONDRA
Gb, colloqui con 20 Paesi per coalizione dei volenterosi

(ANSA) - LONDRA, 06 MAR - Il governo del Regno Unito ha avuto
colloqui preliminari con circa 20 Paesi per una ipotetica
adesione alla "coalizione dei volenterosi", auspicata dal
premier Keir Starmer e destinata nelle intenzioni a garantire
una anche una presenza di peacekeeper in Ucraina dopo un
eventuale accordo di cessazione delle ostilità con la Russia. Lo
ha riferito un funzionario britannico. Lo stesso funzionario ha
chiarito che è "ancora presto" per capire quali e quanti Paesi
sarebbero disposti a inviare truppe oppure fornire un altro tipo
di supporto, ma ha comunque parlato di un "passo molto
positivo".
L'indicazione è stata riferita ai media da una fonte
governativa britannica durante un briefing a porte chiuse. La
fonte non ha fornito dettagli sui Paesi coinvolti in questi
colloqui, limitandosi a dire che le nazioni "interessate" sono
"in larga parte europee o del Commonwealth": organizzazione nata
dalle ceneri dell'Impero britannico di cui fanno parte fra gli
altri il Canada, l'Australia, la Nuova Zelanda, oltre a vari
Stati asiatici, africani, oceanici o caraibici.
Si tratta di un segnale di disponibilità "a creare una
coalizione di volenterosi e del desiderio di diversi Paesi di
svolgervi un ruolo", ha sostenuto il funzionario di Londra, pur
ammettendo come questi contatti siano "ancora a uno stadio
iniziale" e parlando di una "situazione molto fluida".
L'ipotesi di una "coalizione dei volenterosi", destinata
potenzialmente a dar vita a un contingente di peacekeeper da
schierare in Ucraina - solo dopo un'intesa di pace - per
garantire la sicurezza di Kiev rispetto a future mire russe, è
stata messa sul tavolo dal premier Starmer a margine del vertice
convocato a Londra domenica scorsa alla presenza dei leader di
altri 15 Paesi euroatlantici e dei rappresentanti di Ue e Nato.
Nell'occasione sir Keir aveva fatto riferimento al
coinvolgimento di Regno Unito e Francia alla guida del progetto,
con il possibile inserimento soltanto di "uno o due altri
Paesi". Successivamente era arrivata una dichiarazione di
disponibilità della Turchia a far parte di un eventuale
contingente di pace a certe condizioni. (ANSA).
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