SANREMO 2025
Giorgia: «La cura? La si trova solo in noi stessi»
Un brano molto emozionante con cui sarà in gara al Festival. Il testo è di blanco e la musica di Michelangelo
![Giorgia (foto Paolo Santambrogio)](http://cdn3.prealpina.it/uploads/spareparts/2025/02/10/pagina_367939/GN4_DAT_44310445.jpg)
«Il testo l’ho sentito vicino fin da subito. Questa cura che cerchi all’esterno è quello che facciamo nella nostra società: cerchiamo sempre qualcosa che calmi il dolore. In realtà è amaro dirlo, ma devi cercarla dentro di te. Sei tu che devi imparare l’amore, sennò andrà sempre male, cercherai di essere amato per colmare un vuoto. Questo percorso di chiedere all’esterno ma poi scoprire che la richiesta va fatta interiormente l’ho imparato sulla mia pelle e ci credo profondamente». La cura per me, il brano con cui Giorgia partecipa all’edizione 2025 del Festival di Sanremo, rappresenta per lei un punto di incontro tra tradizione e novità, saldamente bilanciato da una percezione quasi preconscia che ha permesso alla cantante di sentirsi all’interno di una comfort zone anzitutto emotiva.
A detta di Giorgia, la canzone è frutto di un percorso ricco e variegato iniziato con la co-conduzione del Festival l’anno scorso, a fianco di Amadeus, e proseguito con l’esperienza come conduttrice di X Factor e una serie di nuove sfide: il contatto con il produttore Slait, il doppiaggio in Oceania, l’incisione di Diamanti per l’omonimo film di Ferzan Ozpetek. Soprattutto, brani inediti da imbastire e perfezionare. In quel frangente, ricorda, «È arrivata La cura per me, una canzone che già dal primo ascolto mi ha emozionato come mi emozionavano le canzoni una volta. Dopo il provino qualcuno ha detto “La mandiamo a Carlo Conti?” e io mi sono messa le mani in faccia, nel senso che non era previsto. Non era nei programmi la possibilità di tornare a Sanremo in gara. Quest’anno, tra l’altro, sono i 30 anni di Come saprei e quindi in qualche modo c’è una poesia a tornare in gara ma c’è anche una grossa ansia, perché, oltre all’esperienza di questa canzone, mi porto dietro anche la responsabilità di quello che è già stato fatto».
Il testo di Blanco e la musica di Michelangelo confermano l’apertura verso la contemporaneità: «Mi piace confrontarmi con la musica che cambia, è una fonte di ispirazione. Mi piace sentire il nuovo modo di scrivere, le armonie che vengono usate, che per assurdo sento molto più vicine a quelle che ho vissuto negli anni Novanta perché assomigliano di più alle cose che ascoltavo da ragazzina. Per quanto riguarda il lavoro di Blanco e Michelangelo, ho trovato una classicità che non ti aspetti da due ragazzi. Blanco ha una sua sensibilità particolare che lo porta a scrivere parole che a me sono sembrate quasi più mie che sue. Nella parte musicale ho trovato delle armonie e una melodia molto più classiche rispetto a quello che avrei potuto aspettarmi». Ma appunto, delicatezza e urgenza, canone e modernità sono integrali a La cura per me. «Penso che ci siano entrambi i lati, per quello la sento mia. Per assurdo a volte trovo più difficile cantare un pezzo con una scrittura prettamente moderna, con tante parole e sillabe strette, piuttosto che l’apertura sulle note, perché quella ce l’ho più familiare. Questa canzone ha un po’ di quello che sono e un po’ di quello che vorrei essere».
In estate un breve tour tra Terme di Caracalla, Teatro Greco di Siracusa e Reggia di Caserta. In autunno al via il tour per palasport.
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