L’ITINERARIO
Gran Paradiso, un parco per tutti

Nomen omen. Un paradiso in terra. È l’area del Gran Paradiso, unica montagna delle Alpi oltre i 4.000 metri a essere interamente sul territorio italiano e ricompresa in un’area protetta, il Parco nazionale, il più vecchio d’Italia e che, il 3 dicembre 2022, ha compiuto cent’anni.
L’IMPORTANZA DELLO STAMBECCO
Una storia che nasce con l’idea della salvaguardia del suo animale simbolo: lo stambecco. Questo ungulato, infatti, per secoli è stato oggetto di una caccia indiscriminata. Tanto che, nei primi anni dell’Ottocento, ne sopravviveva una colonia di circa cento esemplari proprio in quest’area. E il 21 settembre 1821 il re di Sardegna Carlo Felice emanò un decreto per cui ordinava come «Rimane fin d’ora proibita in qualsivoglia parte de’ regni domini la caccia degli stambecchi». Questo provvedimento, che salvò lo stambecco dall’estinzione, non fu ispirato da valori di protezionismo ambientale, non contemplati nella mentalità dell’epoca, bensì da mere speculazioni venatorie. La rarità di questi esemplari ne rendeva la caccia un lusso che il sovrano concedeva solo a se stesso. Di questo privilegio, però, oggi ne godono tutti, visto che il Gran Paradiso non solo ha salvato lo stambecco, ma è una delle aree dove se ne trovano di più.
UN PARCO ADATTO A TUTTI
E senza salire chissà dove: «Bisogna sfatare l’idea - spiega Cristina Del Corso, responsabile dell’ufficio promozione - che il parco sia un’area adatta soltanto agli escursionisti o agli alpinisti. Dai fondovalle alla montagna, ci sono tantissime passeggiate a portata di tutti. Non solo: per esempio, a giugno, si possono incontrare gli stambecchi fino a bordo strada. Dopo il disgelo, i maschi adulti scendono nel fondovalle e sono affamati di erba fresca e, così, si trovano anche a basse latitudini, come a Ceresole o a Pont. Non è raro nemmeno trovare la mamme coi loro piccoli. Stesso discorso per le marmotte che, dopo il letargo estivo, ad aprile e maggio sono affamate e molto attive. Si muovono in continuazione tra le tane e le vallate risuonano dei loro inconfondibili gridi. E se si alzano gli occhi al cielo, soprattutto verso le ore 11 o le 12, non è difficile vedere l’aquila». Insomma, il Gran Paradiso è una specie di Arca di Noè aperta, libera, protetta, accogliente per gli animali e anche per l’uomo che sa entrarvi in punta di piedi.
CENTRI TEMATICI PER FAMIGLIE
Sempre a proposito di animali, i bambini e le famiglie possono visitare i centri tematici disseminati lungo le valli del parco. Come quello di Rovenaud, dedicato all’acqua e alla biodiversità. Qui sono ospitate e studiate, in semi libertà, anche alcune lontre, specie un tempo presente in questi ambienti e scomparsa a causa delle persecuzioni e trasformazioni ambientali operate dall’uomo. Oltre all’incantevole Valsavaranche, il parco è composto da altre quattro valli, con la montagna che divide i versanti da nord a sud, conferendo un senso di avventura, ideale per chi ama la montagna vera: da una parte all’altra del colosso da 4.000 metri, infatti, non si può andare in auto. Ma, o si compie il giro, oppure si passa a piedi. Ad ogni modo, ovunque si vada, nel Gran Paradiso è una gran festa per gli occhi e la mente.
LE VALLI
In Piemonte, la Valle Orco regala, per esempio, uno dei punti più iconici del territorio, ovvero il Col del Nivolet, dove sembra di essere catapultati a metà tra i paesaggi scandinavi e la serie del Trono di Spade. Mentre in Valle Soana è assolutamente da vedere il Pian dell’Azaria, raggiungibile dopo soli 45 minuti a piedi e che Mario Rigoni Stern, uno che di montagne se ne intendeva, definiva essere «Il posto più bello del mondo».
Spostandosi in Valle d’Aosta, la vallata di Cogne non ha bisogno di molte presentazioni ma, tra i tantissimi luoghi da vedere si citano le cascate di Lillaz e quelle del Grand Nomenon. Infine, la Valle di Rhêmes si caratterizza per essere molto aperta, tanto da sembrare quasi in Trentino: a completare questa sensazione vi è il panorama imponente del Granta Parey, unica montagna dolomitica del parco, che si staglia sullo sfondo del fondovalle. Insomma, non resta che prendere ferie, informarsi sul sito www.pngp.it, presso i centri visita, oppure le segreterie turistiche del parco e partire. Destinazione paradiso, anzi Gran Paradiso.
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