RIORDINO
Grandi pulizie? Con la professional organizer

Galeotto fu il libro. E la passione. Pur non essendo nel V canto dell’Inferno, questa storia sembra fatta apposta per dimostrare come un “disordine infernale” possa trasformarsi in spazi perfettamente organizzati. Il libro in questione, trovato inaspettatamente a casa dei genitori, è Il magico potere del riordino di Marie Kondo. La passione è il desiderio fortissimo di pulire il pianeta dai rifiuti e dalla plastica che ha portato con sé la voglia di comunicare a tutti che le scelte consapevoli in casa non solo sono così semplici da essere alla portata di tutti, ma fanno anche sentire bene. Così la varesina Marta Ferro dal 2019 ha trasformato tutto questo nel suo lavoro, diventando professional organizer.
Una professione che contiene in sé mansioni diverse a seconda di chi la porta avanti, e che per lei si concentra su un aspetto particolare.
«Mi occupo degli spazi delle cose – spiega -, o meglio, degli interni dei mobili». Per portare lì dentro ordine e organizzazione. «Il disordinato, di base, è una persona che non ha imparato a organizzarsi – prosegue Marta Ferro -. E chi nasce organizzato rappresenta una percentuale bassissima. Gli altri lo diventano. Se poi una persona non riesce a risolvere il problema autonomamente, ecco che arriva il professional organizer». Guardaroba, cassetti, spazi per conservare i documenti, librerie: quello che c’è, ma spesso non si vede, con l’aiuto di Marta Ferro si sistema nel momento in cui è disorganizzato. Basta parlare, capire quale è il problema da risolvere, e trovare la strategia giusta. Perché a volte basta avere accanto una persona che, dopo aver consigliato il da farsi, ci aiuta anche a non affrontare tutto il lavoro da soli. «Le tappe attraverso cui si passa – prosegue la professional organizer varesina – partono dal decluttering, cioè l’eliminazione di tutto ciò che non serve. Spesso il problema del disordine parte dal fatto che abbiamo troppe cose, molte non utilizzate da anni e alle quali non poniamo attenzione. Fermo restando che io non obbligo a buttare via niente, ma piuttosto accompagno a una presa di coscienza, si tratta di capire attraverso piccole strategie se un oggetto serve oppure no». A questo segue lo studio degli spazi interni dei mobili, capendo se sono sufficientemente strutturati e come intervenire su di essi per svilupparli, con una loro trasformazione o la progettazione e la realizzazione di nuovi. Quindi l’organizzazione finale. «Mi rifaccio molto al sistema di Marie Kondo, che mi ha aiutata – ammette Marta Ferro -, ma non lo ripropongo: mi ispiro, per esempio nel sistema di piegatura dei vestiti, che mi piace». L’intervento della professional organizer, come Marta Ferro spiega sul suo sito, può essere sia in presenza sia online: lei è molto attiva anche sui social, soprattutto su Instagram e su YouTube, dove dà anche consigli gratuiti e propone corsi online. E i risultati hanno una ricaduta positiva su chi vi si affida. Anche dal punto di vista piscologico. «Avere spazi organizzati porta con sé effetti collaterali positivi – sottolinea -: ci si sente bene».
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