TEATRO MENOTTI
"Il giardino dei ciliegi": l'ultima opera di Checov

Nell’adattamento e regia di Rosario Lisma, che è anche in scena con Milvia Marigliano, “Il Giardino dei Ciliegi” porta al teatro Menotti di Milano fino al 26 febbraio l’ultimo lavoro di Anton Cechov, che, ormai vicino alla morte, offre un’opera attaccata alla vita intesa come respiro, anima del mondo e speranza nel futuro, in cui espresse lucidamente la sua riflessione sulla goffa incapacità di vivere degli esseri umani.
LA TRAMA
Ljuba e suo fratello Gaev tornano nell’età matura nel luogo simbolo della loro felicità di bambini: la stanza da cui si intravede il loro giardino dei ciliegi, un tempo motivo di vanto e orgoglio in tutto il distretto, ma che ora non producono più frutti e che diventano l’ombra di un passato che non tornerà. Le speranze, la giovinezza, l’amore, tutto ciò che era legato simbolicamente al giardino è andato perduto. Eppure Ljuba, che ha perso marito, amante e il figlio, non si rassegna ad abbandonare il sogno di una sua armonia, e Gaev, chiamato alla sua responsabilità nella vendita del giardino, non combina nulla. A imporre la propria persona, abile negli affari e consapevole del proprio ruolo, è Lopachin, nuovo arricchito.
LE PAROLE DEL REGISTA
«Difendere il giardino dall’abbattimento - scrive Lisma nelle note di regia - è difendere la propria identità, i ricordi, la poesia, la musica, tutto ciò che di immateriale ma necessario anima la vita umana».
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