IL PERSONAGGIO
Un varesino campione dei boscaioli

Si è laureato in economia, insegnava matematica e oggi la capacità di leggere i numeri gli serve per calcolare il taglio millimetrico da effettuare con una motosega di quasi 30 chilogrammi. Il tutto nel minor tempo possibile.
Il campionato italiano dei super taglialegna targato Stihl Timbersports, in programma domenica 9 a Castione Presolana (Bergamo), vedrà ai nastri di partenza anche Riccardo Ambrosini, 47 anni, pioniere e ora senatore della disciplina. Il portacolori del Varesotto è infatti tra i più “anziani” qualificati per la kermesse dove si potranno ammirare i migliori utilizzatori di asce, seghe e motoseghe del nostro Paese. Specialità? Il SingleBuck: «Praticamente – racconta Ambrosini – con un segone lungo due metri bisogna tagliare un disco di legno da un blocco fissato orizzontalmente dal diametro di 46 centimetri dove, per avere un buon tempo, inferiore ai 15 secondi, sono decisivi ritmo e tecnica». Nello StockSaw, invece, «ho il record italiano. In questo caso, da un tronco del diametro di 40 centimetri bisogna tagliare due fette stando in 10 centimetri di larghezza, una da sopra, una da sotto. L’attrezzo che dà più soddisfazioni è però la HotSaw, una motosega elaborata con 65 cavalli di potenza, dal peso di 27 chilogrammi. Una bestia, con cui bisogna essere bravi a disegnare tre fettone di legno. In generale sono più bravo nelle discipline dove serve la potenza, ma anche nelle altre non sono male».
Insomma, per vincere il tricolore serve forza, ma anche precisione chirurgica. «Vent’anni fa – racconta ancora Ambrosini, che guida un’impresa boschiva a Valle Olona, Varese – quando partimmo con queste competizioni, eravamo veramente in pochi. Ora il gruppo è cresciuto e ci sono tanti giovani in crescita».
D’altronde nell’alto Varesotto la passione per il legno è qualcosa di innato: basta aprire la finestra, guardarsi attorno e ciò che si vede di più sono le foreste del territorio: «Durante le gare – spiega ancora Ambrosini – utilizziamo soprattutto il pioppo per le prove con le asce e il pino strobo per quelle con le seghe e le motoseghe, mentre nel nostro territorio si taglia tantissima robinia. A, me, però, il legno prealpino che piace di più è il faggio, anche se non è facile trovarlo. Siamo impegnati anche in lavori di ripristino del territorio: al Monarco, sopra Induno Olona, stiamo sistemando 10 ettari di bosco che era franato e rischiava di venire giù del tutto».
Quella di Ambrosini è una storia nella storia perché il “primo” legno che ha conosciuto per lavoro è stato quella di una cattedra: «Mi sono laureato in economia e commercio e insegnavo matematica. Ma mi è sempre piaciuto il bosco, la legna, la natura: una passione che è diventata una professione che mi impegna h24. Dopotutto la matematica mi serve ancora oggi perché, quando bisogna lavorare con la teleferica e i verricelli, ci sono tante variabili numeriche da seguire e, per lavorare in sicurezza, tutti i calcoli devono quadrare». Ora, a proposito di risultati, si attende quello nel campionato italiano dei campioni taglialegna.
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