PREOCCUPAZIONE E RIQUALIFICAZIONE
Stabile abbandonato, misterioso viavai
I residenti denunciano l’occupazione dell’edificio ex Asl in via Luini. Progetto provincia: diventerà centro per l’impiego
Le occupazioni abusive degli immobili abbandonati, in particolare da parte dei senzatetto, sono diventate una realtà visibile anche nelle zone centrali della città. Spazi che dovrebbero essere vuoti, ormai degradati e lasciati a sé stessi, vengono trasformati in rifugi improvvisati.
L’ipotesi spaccio
Oltre alla disperata ricerca di un tetto sopra la testa, dentro queste mura si consuma però anche un’altra forma di illegalità: quella legata alla droga. In questi rifugi improvvisati, senza alcun controllo né regole, le dipendenze si insinuano silenziosamente, creando luoghi dove il degrado e l’illegalità si intrecciano in un circolo vizioso difficile da interrompere. Ed è proprio quello che starebbe accadendo in via Bernardino Luini, nell’immobile un tempo sede dell’Asl, e che i residenti denunciano da almeno un anno.
«Qui disagio»
«È un via vai discreto di stranieri, per lo più ragazzi, che fino ad un mese fa non aveva destato particolari preoccupazioni - spiegano i residenti di via Luini -. Di disagio qui ce n’è parecchio e siamo abituati a vedere persone alterate per la strada. Da quando la mensa delle suore è chiusa la situazione è anche notevolmente migliorata, ma l’episodio di un mese fa ci preoccupa parecchio».
Anche qui un incendio
La notte del 19 dicembre, nell’immobile abbandonato, hanno preso fuoco alcuni arredi dei locali interni e l’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato il peggio. Lo stabile è infatti attaccato a tre condomini, due su via Bernardino Luini e uno con ingresso su via Dandolo e le fiamme avrebbero potuto facilmente coinvolgerli.
Interrogativi aperti
«Questo è allarmante. È andata bene questa volta ma la prossima?», si chiedono i residenti che si interrogano anche sugli scenari futuri. «A scatenare l’incendio potrebbe essere stata opera del piromane del centro di cui si sente tanto parlare ultimamente, ma potrebbe essere stato causato da i senzatetto che volevano scaldarsi, oppure potrebbe essere stata una ritorsione tra gli occupanti dell’immobile. Insomma non dormiamo certo sereni sapendo che potrebbe ricapitare».
Segni evidenti
All’arrivo dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine l’immobile era vuoto ma i segni dell’occupazione erano evidenti, così come quelli del consumo di sostanze stupefacenti. «Entrambe le cose probabilmente - aggiungono - Perché il via vai è costante. Ci sono dei ragazzi, sempre gli stessi, che vediamo passare di giorno. Altri invece che vediamo uscire il mattino».
Il lucchetto tagliato
Prima che scoppiasse l’incendio, i residenti riferiscono che il lucchetto del cancello era stato tagliato e da lì si entrava e usciva con facilità.
Nessun deterrente
«Ora ci sono le catene, ma non sono un gran deterrente perché scavalcano e si introducono nella proprietà ugualmente». L’occupazione degli immobili nel centro città pare sia diventato un fenomeno sempre più visibile, una ragnatela che dalle zone più marginali si è estesa fino quasi al cuore del centro storico. Questo processo non è solo una questione di spazi fisici occupati, ma di un disagio sociale che si fa strada attraverso le crepe dell’economia urbana.
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