L’ISPIRAZIONE
L’ufo che spaventò il duce

Era il pomeriggio del 13 giugno 1933 quando dalle parti di Vergiate si dice sia precipitato dal cielo, causando una forte esplosione, uno strano oggetto non identificato sul quale non solo si fecero molte ipotesi, prima fra tutte che potesse trattarsi di un ufo, ma che sembra avesse metto in grandissimo subbuglio il regime fascista, pensando che potesse anche trattarsi di un’arma segreta nazista o inglese.
L’OGGETTO NON IDENTIFICATO
“Certo, del termine ufo, acronimo di “unidentified flying object”, oggetto volante non identificato, nel 1933 non si parla: il termine nasce nel 1947, quando un pilota amatoriale, Kenneth Arnold, mentre volava vicino a Seattle, vide nel cielo nove flash veloci e precisi e raccontò di strani oggetti simili a piattini volanti, da cui anche la definizione “flying saucers”, dischi volanti. Ma comunque il misterioso fatto del 1933 creò molta agitazione, come svelano alcuni documenti mostrati qualche anno fa a un convegno internazionale dal Centro ufologico italiano e riportati allora dalla stampa: telegrammi riservatissimi in cui si diceva che il duce stesso dava ordine di assoluto silenzio sul “presunto atterraggio” di questo “aeromobile sconosciuto”, come venne tra l’altro definito sul dispaccio che la Agenzia Stefani fece pervenire ai giornali.
LA RICOSTRUZIONE
L’evento, catalogato come incidente di volo, avrebbe però dato origine a uno studio e un’indagine per capire di che cosa si trattasse e sui velivoli sconosciuti affidato a RS/33, il Gabinetto di ricerche speciali formato da un nucleo di studiosi e costituito da Mussolini. Secondo la ricostruzione fatta negli anni da vari ufologi e programmi televisivi, i fascisti trasportarono i resti del velivolo e i corpi dei piloti in un deposito per studiarli, ma i materiali sarebbero stati saccheggiati nel Dopoguerra dagli Stati Uniti e portati in America. Non ci sarebbero però testimonianze certe a riguardo e le parti della storia restano un po’ sospese tra realtà e “bufala”.
LA GRAPHIC NOVEL
Quello che c’è basta però a dare vita a un graphic novel ispirato a questa misteriosa caduta, “Fortezza volante” (minimum fax), di Lorenzo Palloni e Miguel Villa, in uscita il 26 maggio, in cui il velivolo misterioso che si schianta al suolo nel 1933 a Vergiate lascia dietro di sé una densa coltre di fumo rosa e un omicidio irrisolto: nessuno ha mai visto un aereo come quello e ciò che i personaggi scopriranno li obbligherà a misurarsi per la prima volta nella storia con forze extraterrestri e tecnologie aliene, in un vorticoso intreccio di spionaggio internazionale che riscrive i contorni dell’ufologia, mescolando fantascienza, spy story e romanzo storico.
L’IDEA
«Vengo da un interesse per eventi paranormali un po’ laterali - spiega Lorenzo Palloni - e c’era questa storia per cui Mussolini mandava a cercare un “raggio della morte”. L’incontro con Carlotta Colarieti di minimum fax ha dato il via alla voglia di lavorarci: ne è nata una “fantastoria di retroscienza” che in realtà è una riflessione sulle radici del fascismo e sulla paranoia, sul sentimento di insicurezza per il futuro che prevale anche oggi in Italia». Accanto al tema «del tempo che passa e della memoria: un viaggio nel tempo al contrario per permettere ai personaggi di dimenticare quello che è accaduto, che è il rischio che anche noi potremmo dimenticare. Non sono tanto importanti le cose fantastiche, ma i sei personaggi membri di RS/33, l’intreccio tra di loro, il fine personale che ne decreta la fine portando a dimenticare». A ispirare i disegni, foto e documenti grafici degli anni Trenta in Italia, come spiega Miguel Villa: «Per identificare i capitoli del libro, ho usato più di una monocromia, con tonalità rosee, marroncine, che differenziano anche i salti temporali. E soprattutto ho provato a immaginare Vergiate nel tempo, del passato, diversa. Oltre alle invenzioni degli oggetti del racconto di fantascienza, toccando il design dell’astronave e degli alieni».
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