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Night Skinny lancia l’ultimatum a Milano
Intorno a lui alla consolle gran parte delle personalità del rap nostrano

Il produttore musicale è spesso un ruolo che tutti descrivono come fondamentale, ma allo stesso tempo implicitamente posto un gradino sotto quello dell’artista principale. Eppure, soprattutto nell’ambito rap, chi produce ha ottenuto negli anni uno status quasi di co-star, di mente creativa che non è esente dai sani protagonismi del music business. The Night Skinny ne è un esempio paradigmatico. Soprattutto alla luce del più che ambizioso evento che il producer molisano sta organizzando all’Unipol Forum di Assago per lunedì 14 alle 21. Ultimatum a Milano suona come una minaccia quasi suadente, ma è soprattutto una summa non definitiva dell’importanza che questo autorevole esponente dell’urban contemporaneo, al secolo Luca Pace, ha assunto agli occhi di rapper e addetti ai lavori in Italia. In sostanza, l’Ultimatum a cui si fa cenno raccoglie intorno alla consolle di The Night Skinny gran parte delle personalità del rap nostrano con cui ha lavorato, molto spesso non tanto legandosi a produzioni di album altrui (cosa, tuttavia, non assente dalla sua discografia), ma ai progetti personali dello stesso ingegnere del suono di Termoli. E il parterre è davvero esclusivo, riunendo come spesso capita sotto l’egida di Skinny nuove generazioni dell’hip hop e giovani consolidatosi, fino a veri e propri decani della scena peninsulare. Sul palco si alterneranno così le liriche profonde di Luché alle varianti di Rkomi, le stranianti rime di Tedua alle invettive gangsta di Capo Plaza, passando per lo street hardcore di Noyz Narcos, le interpretazioni più pop di Ernia, la versatilità di Bresh e la reunion di Ketama 126 e Franco 126, entrambi appartenenti a un collettivo che ha segnato le recenti epoche del flow. Ci sono però anche tanti rappresentanti della nuova leva, come il fenomeno Nerissima Serpe e il collega Paky, promesse divenute garanzie come Kid Yugi, Artie 5ive e Tony Boy e gli emergenti Low-Red, Astro e Papa V. Tutti presenti a una serata che molto probabilmente recupererà gran parte della tetralogia rilasciata da The Night Skinny tra il 2017 e l’anno scorso, iniziata con Pezzi, proseguita con Mattoni e Botox e terminata con Containers. Quattro album in cui i menzionati ospiti sono stati parte integrante, ma i cui cameo non esauriscono una serie di featuring che sostanzialmente racchiude il gotha di generi e sottogeneri del rap italiano. Soltanto in Containers, certificato Disco d’Oro,figurano anche Madame, Lazza, Geolier, Guè, Emis Killa e Shiva oltre ai padri nobili Jake La Furia e Fabri Fibra. Insomma, nessuno rinuncia a una collaborazione con Pace, ragazzo del Sud trapiantato a Milano appena 18enne che si è fatto le ossa collaborando con il gruppo americano di alternative hip hop Antipop Consortium, grazie al quale ha potuto debuttare nel 2010 con l’album Metropolis Stepson. Il suo è dunque un respiro internazionale, ben integratosi poi all’interno del suo contesto di appartenenza geografica. E questa aspirazione a eccedere i confini nazionali è quello che traspare nelle sue produzioni, nonché l’aspetto che più di ogni altro ricercano i rapper giunti alla sua corte.
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