CHE FINE HA FATTO
Nudo a inseguire il dollaro: ma non ne avrà uno

Pochi mesi dopo la notizia della morte di Freddie Mercury, il leader dei Queen, spazzò via tutte le altre emozioni provate dal mondo della musica in quell’anno, il 1991. Un anno, in realtà, ricco di novità e di sorprese: a ottenere grande attenzione fu per esempio Spencer Elden. Chi era costui? Era un bambino di quattro mesi di cui tutti ignoravano il nome ma conoscevano bene l’aspetto: nudo come mamma l’aveva fatto qualche settimana prima, era stato fotografato mentre si immergeva in una piscina all’inseguimento di una banconota da un dollaro appesa a un amo da pesca.
No, non era una foto privata da mettere nell’albo di famiglia, tutt’altro: era la copertina di “Nevermind”, il disco dei Nirvana 17esimo nella lista dei 500 migliori album mai pubblicati secondo la rivista Rolling Stone, venduto in più di dieci milioni di copie e contenente canzoni mitiche, almeno per gli appassionati del genere, come “Smells like teen spirit” (che spodestò “Dangerous” di Michael Jackson dalla vetta della classifica americana Billboard 200), “Come as you are”, “In bloom” e “Lithium”.
Insomma, la foto del piccolo Spencer fece il giro del mondo e fu vista davvero da tante persone. Tutti contenti? Non Spencer, che sostenne di non avere mai dato il consenso all’uso di quello scatto e iniziò così, circa dieci anni fa, una lunga battaglia legale per farsi risarcire dai Nirvana ancora vivi, dalla vedova di Kurt Kobain, dal fotografo che lo immortalò e dalle case discografiche che la utilizzarono. L’allora ventenne Elden chiese a ciascuno di loro un risarcimento minimo di 150mila euro e sostenne che quella foto gli avesse causato danni per tutta la vita.
Le controparti però non cedettero, anzi sostennero che Elden potè vivere traendo profitto dalla celebrità avuta con quell’immagine. Iniziò un lungo contenzioso legale con anche accuse gravissime, come quelle di pedopornografia e di violazione della legge federale sul traffico sessuale di minori, che si è concluso nello scorso fine settimana: per il giudice Elden aveva torto.
Forse non nel merito, ma sicuramente per avere aspettato troppo nel denunciare la band e il suo entourage: il reato, se di reato si era trattato, era comunque prescritto. E così Elden non avrà un dollaro, anche se gli rimarrà la consolazione di essere l’indiscusso protagonista della copertina più discussa della storia della musica.
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