POLEMICHE
Biancaneve e la rivolta del bacio rubato

Un po’ c’era da aspettarselo: nell’era dei social e del tutti contro tutti, sganciare una bomba di quel calibro e darla in pasto alla Rete era come buttare il classico cerino nella polveriera.
Ma stavolta la reazione è stata un moto d’orgoglio, una crociata per dire che no, il bacio del Principe azzurro a Biancaneve non ha nulla di sconveniente, prevaricatore o sessista. Con buona pace di moralisti in cerca di visibilità, che avevano chiesto di censurare quel gesto, a Disneyland non si consuma alcun tipo di abuso.
Perché con rispetto e delicatezza, ognuno ha il diritto di manifestare i propri sentimenti. Non c’entrano omofobia, quote rosa o parità di genere, quelle sono altre questioni ben più complesse e delicate. Qui si sta parlando d’un bacio.
Non passionale e ricambiato come quello dipinto da Francesco Hayez e custodito nella Pinacoteca di Brera, ma timido e garbato. «Biancaneve dorme e dunque il bacio non è stato consensuale», hanno scritto due giornaliste del «San Francisco Chronicle» che hanno recensito una delle giostre originali nel parco californiano di Anaheim
Il riferimento è al fatto che a Disneyland hanno scelto di adottare come finale della corsa lo stesso epilogo del classico cartone del 1938, ossia il «bacio dell’eterno amore» del Principe per liberare Biancaneve dall’incantesimo, sostituendo così la morte della matrigna Grimilde con cui si concludeva l’itinerario nella edizione originale del 1955 della giostra.
«Non siamo già tutti d’accordo - hanno scritto le giornaliste - che quello del consenso nei primi film della Disney è un aspetto problematico? E che insegnare ai bambini che baciare un’altra persona, se entrambe non sono d’accordo, non va bene?». Insomma, ci risiamo: ogni tanto spuntano i «talebani» del politically correct pure laddove di scorretto non c’è alcunché.
Già quattro mesi fa colossi dell’animazione come Peter Pan, Gli Aristogatti e Dumbo erano stati accusati di razzismo per alcune scene, perché «diffondono stereotipi dannosi». Bisognerebbe però chiedere ai bambini se, senza il filtro della malizia che purtroppo annebbia gli occhi e il cervello dopo una certa età, ci vedano davvero qualcosa di brutto.
Anche perché, se il Principe azzurro non avesse schioccato quel bacio per timore di beccarsi una denuncia, Biancaneve non si sarebbe risvegliata e ora generazioni di bambine non avrebbero sognato l’amore sincero, quello fatto di delicatezza e di rispetto. E di questo sì che c’è bisogno.
© Riproduzione Riservata