NON SOLO BRINDISI
Capodanno, mettiamocela tutta
Ecco le tradizioni per celebrare l’inizio del nuovo anno

10, 9, 8, passano i secondi, si portano in alto i calici con canti e risate, e poi 7, 6, 5 si fa il trenino e si beve un altro sorso non smettendo di fare il conto alla rovescia 3, 2, 1 e, finalmente, 0. Buon Anno Nuovo a tutti tra abbracci e auspici di felice inizio! Questo momento che conosciamo bene si vive in tutto il mondo con modi, riti e gesti diversi da cultura a cultura e anche in orari diversi. Infatti, quando noi in Italia stiamo ancora vivendo la mattina del 31 dicembre c’è chi ha già cominciato a festeggiare. Ed è l’arcipelago della Repubblica di Kiribati nel bel mezzo del Pacifico il primo luogo del pianeta dove si fanno tintinnare i bicchieri e si saluta il nuovo anno: in questi atolli equatoriali, infatti, è posta la linea internazionale del cambiamento di data e gli abitanti delle isole si scambiano doni, girano per le strade con abiti colorati, cenano a base di maialini arrosto, crostacei e bevande al latte di cocco. L’ultimo luogo della terra a celebrare il Capodanno è invece l’isola Howland a ovest di Kiribati e appartenente agli Stati Uniti. In questo piccolo atollo che si trova a più di 3000 chilometri dalle Hawaii in realtà non vive nessuno, per cui niente cenoni e party. Ma lungo tutti i 39 fusi orari in cui è suddiviso il globo si fa festa e esistono centinaia di tradizioni per dire addio all’anno passato e accogliere quello nuovo: da ciò che ci si mette a cosa si mangia in occasione del veglione, dai gesti scaramantici a quelli propiziatori il 31 dicembre nel mondo è un caleidoscopio di curiosità. Se in Europa, per esempio, il colore benaugurante è il rosso che imperversa nella lingerie e negli accessori sfoggiati, nei paesi dell’America Latina la tonalità del boxer e degli slip viene scelto in base a quello che si desidera accada per l’anno nuovo: il bianco per l’armonia, l’azzurro per la salute, il verde se si ricerca il benessere interiore e un bel giallo se si spera di avere soldi e successo. Questo colore è quello più gettonato tanto che anche le strade e le case, da Città del Messico a Santiago del Cile, sono decorate con festoni e addobbi gialli. Per eliminare il vecchio anno con tutte le sue eventuali pene e sofferenze, e purificare quello in arrivo, in Ecuador si bruciano dei manichini fatti di vecchi vestiti imbottiti di giornali o segatura con una maschera al posto del viso: questi fantocci si chiamano años viejos (anni vecchi) e il rito di costruirli e bruciarli, che risale alla metà del XIX secolo, è così sentito che le strade, i cortili e le piazze del paese sudamericano sono invasi da fiamme che ardono tutta la notte. Facendo un salto in Oriente, in ogni angolo del Giappone si celebra il Capodanno con riti elaborati e suggestivi: tra questi il joyanokane che è il suono di 108 rintocchi delle campane buddiste che a mezzanotte riempie l’aria per dissipare le altrettante passioni malvagie che tutti gli esseri umani hanno secondo la fede buddista. Anche la Danimarca risuona di rumori che non vengono però da religiose campane, ma dal frantumarsi di piatti e piattini vecchi che vengono lanciati sulle porte di amici e parenti per augurare loro felicità, e più cocci si trovano la mattina dopo più si è amati. Insomma, ogni angolo di mondo si riempie di rituali che allontanano i pensieri tristi e cercano di mettere nel cassetto i ricordi di un anno pieno di sfide o problemi, di simboli che richiamano prosperità, benessere e nuove gratificazioni. E per sapere cosa succederà durante l’anno che sta per iniziare, i tedeschi e gli austriaci hanno un loro metodo: si chiama Bleigießen e consiste nel fondere un pezzetto di piombo in un cucchiaino di metallo con una fiamma di una candela. Una volta fuso, il piombo viene buttato in una bacinella d’acqua fredda e dalla forma che assume quando torna solido si interpreteranno le sorti dei mesi successivi. Forse non facile capirle, ma di sicuro un rito divertente per celebrare il Capodanno.
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