DA PROVARE
Tai Chi: Un cammino tra meditazione e meraviglia

Unire Oriente e Occidente, compiendo un pellegrinaggio a piedi, ma soprattutto interiore.
È con questa filosofia che la Via Francisca del Lucomagno e la via del Tai Chi della Scuola Itcca Italia, scorreranno parallele in un cammino che, alla fine del prossimo agosto, unirà l’arte marziale cinese della meditazione in movimento col cammino dei pellegrini dei secoli scorsi, recentemente rilanciato in chiave moderna. Sarà un viaggio, da Lavena Ponte Tresa a Pavia, in cui si toccheranno diversi patrimoni dell’umanità dell’Unesco: da qualche mese, infatti, anche il Tai Chi è stato considerato come tale, andando ad aggiungersi ad alcuni luoghi che si toccheranno durante il percorso situato in buona parte sul territorio della provincia di Varese. Come il Sacro Monte di Varese, Castelseprio-Torba, il Parco del Ticino mentre Pavia, è candidata a diventarlo.
«Per tutti questi motivi - spiega Irene Binaghi, l’insegnante di Tai Chi che accompagnerà i viandanti - abbiamo deciso di percorrere la Via Francisca del Lucomagno, proponendo a ogni tappa un’ora di pratica libera e gratuita di Tai Chi con i suggerimenti per metterlo in pratica, passo dopo passo, per godersi pienamente il cammino».
Insomma, prima di mettersi lo zaino in spalla e partire, ci si sveglierà all’alba o giù di lì per la colazione e per i sessanta minuti di pratica. Poi si partirà di primo mattino, anche per evitare la calura che si potrebbe trovare, soprattutto quando si arriverà in piena Pianura Padana.
«Contrariamente ad altre pratiche e discipline, che ci immaginiamo vengano svolte dopo uno sforzo fisico o dopo una giornata intensa per rilassare corpo e mente, il Tai Chi va eseguito prima di mettersi in viaggio per una serie di motivi - aggiunge Binaghi - innanzitutto perché imposta energeticamente la giornata e, soprattutto in estate, si resta freschi tutto il giorno, perché il corpo, si sincronizza al momento in cui viene informato dal Tai Chi. Inoltre mette in circolo energia e più fluidi, si resta decisamente più centrati e favorisce l’equilibrio. Migliora la percezione del qui e dell’ora che, durante una camminata è fondamentale per essere pronti a affrontare qualsiasi situazione che pone il territorio. Infine, in questo modo, si avrà il pomeriggio più libero per svolgere qualche altra iniziativa».
Ci si muoverà dal 21 al 28 agosto con le seguenti tappe: Lavena Ponte Tresa - Ganna: 14 chilometri,
Ganna - Sacro Monte 19 km,
Sacro Monte - Castiglione Olona 15 km, Castiglione Olona - Busto Arsizio 21 km, Castellanza - Buscate 18 km,
Cuggiono - Cassinetta di Lugagnago 17 km, Abbiategrasso - Motta Visconti 19 km, Bereguardo - Pavia: 16 km.
Sarà insomma un viaggio spirituale che unirà Oriente e Occidente:
«D’altronde in diverse parti del mondo il viaggio e il cammino - aggiunge la responsabile dell’iniziativa, assieme a Rosanna Guadio e al presidente dell’associazione, maestro Carlo Lopez - sono accomunati alla spiritualità. Si pensi ai pellegrini che, da tempo immemore, si recano a Roma o alla Mecca. E il Tai Chi è una sorta di pellegrinaggio nel ritrovare lo stato di benessere dell’infanzia. I bambini rappresentano meravigliosamente l’energia del Tai Chi. Sono belli tondi, riescono a urlare per ore, respirano col diaframma. Insomma, sono energeticamente intensi e compiono azioni che gli adulti si sono dimenticati: noi abbiamo perso questo stato di vitalità, ma il Tai Chi ci aiuta proprio a recuperare noi stessi, e l’armonia con gli altri, grazie alla sua energia invisibile».
Un’energia che, nell’ultimo anno, nonostante le chiusure, ha continuato a scorrere sotto traccia grazie all’insegnamento online. «Certo la pratica in presenza è differente, ma abbiamo potuto mantenere il contatto tra noi e con la disciplina. Ma, forse, proprio da questa situazione è nata l’idea di realizzare qualcosa di più grande e quindi di percorrere la via Francisca che, fra l’altro, unisce delle località dove, con Rosanna Gaudio, insegniamo o abbiamo insegnato il Tai Chi dell’Itcca Italia. In più il cammino ha delle comunanze col Tai Chi: è un percorso della natura, lento, che ci permette di avere il tempo di capire cosa sta succedendo al nostro interno, come quando cambiamo peso o direzione. Inoltre li accomuna il concetto del passo dopo passo, che ci porta a essere più perseveranti anche in ogni momento della nostra vita».
«D’altronde, in chi pratica questa arte marziale - conclude Binaghi - si sviluppa apertura, rilassamento, oltre alla capacità di muoversi in modo armonico, pieno, con gesti lenti e allo stesso tempo efficaci e potenti. Si diventa consapevoli del proprio radicamento, della potenza del proprio respiro, della leggerezza, della fluidità di cui siamo capaci e si approfondisce, si raffina con il tempo».
Il Tai Chi fa infatti affidamento su movimenti calmi e consapevoli, con l’obiettivo di lavorare sulla mente attraverso il suo strumento di comunicazione più eloquente: il corpo. La loro esecuzione serve a comporre le varie «forme», sequenze che mimano il combattimento con un ipotetico avversario.
Da quasi diverse decadi, questo fenomeno sottile, silenzioso eppure potente è cresciuto. La Cina si è avvicinata così tanto a noi da radicarsi anche qui a migliaia di chilometri di distanza, attraverso una delle sue massime espressioni.
Quindi, non soltanto in cucina, coi suoi ristoranti disseminati in Italia e nel Varesotto o coi prodotti manifatturieri di qualità non proprio esaltante. Fortunatamente, dalla Cina si è importata anche quest’antica arte marziale, che sembra particolarmente apprezzata anche nella Penisola.
Si tratta del Tai Chi, pratica di lunga vita. Una pratica che, evidentemente, si sposa bene in uno dei Paesi, come l’Italia, dove l’aspettativa e la qualità di vita è fra le più alte. In particolare l’Associazione Itcca Italia, radicata da decenni sul territorio italiano, tramanda e diffonde fedelmente il Qi Gong e il Tai Chi originale della Famiglia Yang.
E, ora dal Fiume Giallo, porterà questa la disciplina cinese per eccellenza anche dal Lago Ceresio al Fiume Ticino, lungo la Via Francisca.
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