ABBRONZATURA E PROTEZIONI
I raggi solari e la difesa della pelle

Ci viene ripetuto ogni anno come un mantra: non bisogna prendere il sole nelle ore più calde della giornata ed è necessario scegliere una crema solare con un fattore protettivo medio-alto, riapplicandola con attenzione nel corso della giornata. Insomma, occorre esporsi al sole in modo responsabile per assicurarsi una tintarella dorata, ma anche proteggere la pelle. Purtroppo, infatti, il rischio di melanoma è fin troppo concreto. Lo confermano i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: nel 2020 sono stati diagnosticati oltre 1,5 milioni di casi di cancro alla pelle. Una malattia che si potrebbe prevenire attraverso un comportamento attento sotto il sole, anche in città. Come sottolinea il professor Leonardo Celleno, dermatologo e presidente Aideco (Associazione italiana dermatologia e cosmetologia), «La pelle – soprattutto delle zone fotoesposte come viso, mani e décolleté – è a rischio tutti i giorni, anche in città, e pertanto va protetta quotidianamente, attraverso l’uso di prodotti cosmetici con un adeguato fattore di SPF, contenenti filtri e schermi UV». Un’attenzione che deve raddoppiare al mare, quando l’esposizione prolungata e la permanenza sotto il sole nelle ore più calde possono sensibilizzare ulteriormente la pelle. Ecco perché la scelta dei giusti solari è fondamentale, una vera e propria arma di difesa. A guidarci deve essere il fototipo, che dà un’indicazione di «come reagisce la pelle durante l’esposizione al sole. Tra le varie classificazioni, la più utilizzata individua sei fototipi differenti, stabiliti in base a caratteristiche individuali – carnagione, colore degli occhi e capelli – e alla risposta della pelle dopo l’esposizione al sole». I soggetti più chiari - fototipo I, II e III - sono quelli che tendono ad arrossarsi e a scottarsi facilmente e, per questo, devono utilizzare un SPF alto. Al contrario, i fototipi più scuri possono optare per protezioni solari più basse. A dover fare particolare attenzione sono anche le pelli delicate e sensibili come quelle dei bambini. In particolare, nella primissima infanzia sarebbe bene evitare l’esposizione solare diretta. «La pelle del bambino è ancora immatura e poco protetta. Di conseguenza, il sole può danneggiare le sue delicate strutture cutanee ancora più facilmente e le cellule possono subire dei danni che si accumuleranno nel tempo, per poi diventare un problema ancora più grande. Anche il numero di nei tende ad aumentare, se si prende troppo sole nell’infanzia», spiega Celleno. La soluzione? Un beauty-case con prodotti ad hoc.
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